A Lucca Comics & Games è arrivato Tim Burton per presentare “Mercoledi’” , la serie Netflix sulla “Famiglia Adams”, in arrivo il 23 novembre sulla piattaforma streaming. La serie di otto episodi è un giallo con toni investigativi e soprannaturali, che ripercorre gli anni di “Mercoledi’”come studentessa, alla Never More Accademy, descrivendo i tentativi di controllare i sui poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima….
Al Teatro del Giglio questa mattina Tim ha incontrato la stampa ecco alcune delle risposte alle domande dei giornalisti.
Come sei arrivato a lavorare al personaggio di “Mercoledi’?
“”Io intanto sono cresciuto guardando la serie televisiva, anzi devo dire in realtà che sono partito guardando i fumetti, mi è piaciuti molto, ho sempre avuto grande interesse nei confronti di questa famiglia, e devo dire che “Mercoledi’” mi è sempre interessata come un personaggio, forse anche quello che mi interessava di più, e io mi sono sempre sentito in “Mercoledi’” sin da quando ero ragazzino, sin da quando ero adolescente, ero un ragazzo ma potevo benissimo essere lei, perché condividiamo lo stesso punto di vista. Lo stesso punto di vista in bianco e nero. E poi lei è sempre stata rappresentata come una bambina, mentre io volevo cercare di vedere come fosse, come potesse diventare a scuola, come reagisse alla propria famiglia, come reagisse agli insegnanti alla terapia e da li è partito il progetto.”
I social come hanno cambiato il mondo reale e come l’ha fatto vivere al personaggio di “Mercoledi’” e come li vive lei?
“Per quello che mi riguarda io ho paura di “internet” perché ovviamente ogni voltaa che vado su internet a cercare qualcosa mi ritrovo in qualche buco nero e qualche video strano di qualche gatto particolare, magari sono cose che forse possono anche essere utilizzate per il bene ma poi vengono utilizzate per il male. Ovviamente ne ho paura, li temo, ci sono esistono, sicuramente saranno positivi ma fondamentalmente io sono un bel po’ come “Mercoledi’”, condivido il suo punto di vista.”
Ci puoi raccontare come il personaggio mano è stato realizzato per lo schermo?
“Essendo ovviamente un personaggio particolare, volevo dargli una vita un po’ più ampia, più vissuta, e forse questo il motivo per. cui sembra un po’ consumata e mi piaceva anche il fatto che dava l’impressione di quei vecchi film dell’orrore. Ho cercato di dargli anche una storia un passato un po’ particolare.”
Come hai descritto il tema della salute mentale, soprattutto nei giovani?
Ovviamente ed è questo il motivo per cui amo il personaggio di “Mercoledi”, perché mi identifico, lei è fonte di ispirazione, è sempre molto chiara, molto diretta, dice quello che pensa, quello che prova. A volte questo la mette nei guai in confronto degli altri però è proprio un simbolo di tutto questo e anche perché ha questa forza semplice e tranquilla silenziosa che io trovo molto importante.”
I fallimenti sono una cosa da dimenticare o possono diventare un punto di forza?
“Tutti quanti hanno degli insuccessi, la vita ha questi cambiamenti improvvisi queste svolte improvvise per cui uno pensa che sta facendo la cosa giusta e invece non è cosi’, perché quello che succede è poi diverso. Per quello che riguarda “Mercoledi’” abbiamo in ogni caso cercato di tenere che il personaggio fosse chiaro, fosse diretto e comunque lei in un certo senso ha il rapporto con il mondo reale, quindi quello che cerchiamo di far vedere sono le conseguenze di quello che si fa e che si dice anche nel mondo reale, quindi tutto quello che facciamo ha un effetto sulla vita e in ogni caso ci sono gli alti e bassi. Per quello che riguarda “Mercoledi’” abbiamo cercato di essere puri e nello stesso tempo reali nei suoi confronti nell’affrontarla.”
Nella tua opera esiste l’eredita e il segno che ti hanno lasciato i comicbook o i vecchi libri illustrati, e quali sono quelli che hai amato di più?
“ho fatto “Batman” quindi ad un certo punto qualche comicbook devo averlo letto, tra parentesi io disegno, amo disegnare e quindi amo tutto ciò che a che vedere con l’arte. Devo dire comunque che da ragazzino ho sempre avuto problemi col leggere le didascalie perché non so mai a quale riquadro a quale disegno si riferiscono, ma comunque ciò detto il disegno, quest’arte la trovo fantastica ed è questo il motivo per cui è bellissimo e fantastico essere qui”