Nel 2.500 a.C. i faraoni e gli antichi imperatori cinesi si facevano intrattenere da persone mascherate come i clown. In Grecia, durante i riti dedicati al dio Dioniso, i poeti indossavano maschere con sorrisi ed espressioni deformi. Nell’antica Roma c’erano gli archimimi, che imitavano in modo buffo i defunti durante le cerimonie funebri. Nel Medioevo i giullari si esibivano a corte e potevano scherzare su chiunque, re e nobili compresi.
All’interno del mondo degli anime il clown è un personaggio malvagio, pronto a qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo scopo e non prova rimorsi per le sue azioni.
Possiamo ricordare Ciosa in Bia la sfida della magia che ha il compito di rendere complicata la vita di Bia , la protagonista; oppure Mad Pierrot in Cowboy Bebop che, una volta uscito dal laboratorio in cui è stato creato , uccide diverse persone; non si può scordare Bagy in One Piece, il capitano dei pirati, uno dei più pericolosi pirati presenti nel mare orientale e può scomporre e ricomporre il suo corpo senza problemi…
Ma i clown sono cattivi come gli anime vogliono farci credere?
Con l’aiuto di Raffaele Pecoraro, in arte Lello il clown, proviamo a comprendere meglio la figura del clown e cosa porta ad interpretare un personaggio tanto misterioso.
Da quanto tempo sei un clown e cosa ti ha spinto a intraprendere questa carriera?
Non so se clown si nasce o si diventa, come diceva una frase del grande Totò Antonio De Curtis, forse mi vien da dire che sono nato clown…Ho sempre avuto , fin da quando ero in fasce, una predisposizione al divertimento, a stare in mezzo alla gente, alle persone ma anche all’emozionarmi per le cose più semplici della vita. Mi ha sempre colpito il fatto che il clown non fosse accostato solo al divertimento e proprio questo mi ha spinto a intraprendere la “carriera” del clown , un personaggio visto come figura che vive di tutte le emozioni e non solo di divertimento.
Qual è la cosa che ami di più del tuo lavoro ?
Ciò che amo di più del mio lavoro è la libertà, il viaggiare, il conoscere sempre più persone, ma soprattutto la possibilità di essere semplicemente me stesso: quando si è in scena sono convinto che non si debba fingere perché, se sei vero, se manifesti sinceramente ciò che provi, il pubblico si emoziona con te.
Quali sono le sfide più grandi che incontri nel tuo lavoro?
La sfida più grande è far divertire il pubblico e non solo. Con la mia arte cerco di fare passare momenti spensierati a chi mi guarda, specialmente in un’ epoca dove è sempre più difficile far sorridere ed emozionare gli spettatori.
Come ti prepari per un’esibizione?
Tante routine sono preparate e provate ma spesso è necessario vivere “il qui e ora”, essere pronto a tutti gli inconvenienti che possono accadere durante lo spettacolo, così come devi essere bravo a cogliere momenti divertenti da condividere con il pubblico rendendolo poi partecipe del tuo spettacolo.
Hai mai avuto un momento divertente durante una performance?
Momenti divertenti direi che ci sono durante ogni spettacolo, il pubblico si sente coinvolto e la risata è contagiosa.
Come coinvolgi il pubblico durante le tue esibizioni?
E’ necessario che il pubblico si senta importante, il primo impatto è fondamentale, appena si apre il sipario e si accendono le luci deve cadere quel muro immaginario che ci divide . Come? Guardando gli spettatori negli occhi e coinvolgendoli facendoli diventare parte attiva dello spettacolo, ad esempio dando ad alcuni di loro il ruolo di assistenti, queste figure durante una performance sono importanti, bisogna scegliere bene!
Hai qualche trucco o tecnica particolare per farli ridere e divertire?
A volte le cose più semplici sono quelle che più fanno ridere , con l’ aiuto anche magari di qualche attrezzo come scopettini , scopine , sturalavandini. Il clown può trasformare un attrezzo ed usarlo in modo diverso e divertente.
Qual è il messaggio o l’obiettivo principale che vuoi trasmettere attraverso il tuo lavoro ?
Io dico che faccio il lavoro più bello del mondo anche uno dei più difficili perché far ridere ed emozionare il pubblico di diverse età non è facile. Uno dei messaggi che spesso porta il clown in scena è il vivere il fallimento e farlo diventare un successo. Spesso si ride quando il clown sbaglia…quello sbaglio per lui diventa un successo.
Hai qualche consiglio per coloro che vorrebbero intraprendere questa carriera?
Consigli? Essere se stessi e andare, andare senza fermarsi mai, per farsi conoscere, per fare esperienze; vivere in ogni momento il bello della libertà senza essere “schiavo” del lavoro “fisso” che ti assicura stabilità ma che non sempre ti fa vivere di emozioni. E’ necessario però essere consapevoli del fatto che si devono fare molti sacrifici , come stare spesso lontano da casa , studiare continuamente, fare corsi con professionisti del settore per poter unire lo studio all’ improvvisazione , così da divertirsi portando in scena se stessi!
Cosa pensi della figura del clown associata ad un personaggio cattivo o pauroso?
Sicuramente non mi piace questo accostamento, specialmente ad IT, forse il clown più cattivo e pauroso nella storia dei film horror , ma anche paragonato ai clown degli anime.
Gli adulti dovrebbero guidare i bambini nel comprendere il ruolo dei personaggi all’interno delle varie storie ed elaborare che nella realtà il clown è colui che anche nei momenti bui riesce a trovare una nota positiva per cui sorridere.
By Valeria Turino