Nell’arte come nello sport, vi sono artisti che quando scendono in campo presentano quel tocco estroverso che li mettono subito in risalto. Quella fantasia, creatività diversa, quel qualcosa che ti permette di dire, con un espressione onomatopeica : “wow!!!”
E’ il caso della fumettista Viviana Giovannini, la quale con un tratto deciso ma lineare, piacevole ma incisivo, porta il lettore a non rimanere indifferente alle sue opere. Quindi abbiamo deciso di andare ad incontrarla.
Come nasce la passione per il fumetto
Fin da piccola. Ho sempre disegnato e il fumetto è sempre stata l’arte che mi ha affascinato di più. Ricordo che a 4 anni avevo già la matita in mano e disegnai topolino!
Ci racconti il tuo percorso professionale.
Da sempre impegnata sul fronte artistico sono grafica, illustratrice e fumettista. Dopo gli studi artistici, in ambito grafico, dell’illustrazione e del fumetto, sono numerosi i lavori e collaborazioni che ho avuto negli anni. Tra le varie, ricordiamo la prima della mia carriera artistica con la casa editrice Rizzoli, una collaborazione a piú mani con la MediAround di Genova per la realizzazione di alcuni personaggi animati del gioco punta e clicca “Dylan Dog – Horror Luna Park”, un’avventura grafica made in Italy basata sul famoso indagatore dell’incubo ideato da Tiziano Sclavi (2000). Più recentemente degna di nota, la realizzazione dell’immagine di copertina per la cover dell’e-book dell’autore e attore Matteo Monforte “Prendo la sciarpa e arrivo da te” edito da indies g&a (2014). Arriviamo ai giorni nostri con la pubblicazione di una storia a fumetti sul numero 1 della rivista “Lo Scarabocchiatore a fumetti” e proprio quest’anno 2023 è stato pubblicato un fumetto erotico sul numero 1 della rivista di settore per adulti “Fuckzine”. Ma l’elenco è lungo e ancora non finisce perché ci sono tanti progetti in progress.
Come organizzi il tuo lavoro
Mi ritengo empatica e quando ricevo una commissione o leggo una sceneggiatura, spesso ho già l’idea di come realizzare il lavoro. Di solito parto dall’idea a matita e a seconda della necessità e della richiesta elaboro con tecniche sia tradizionali, chine principalmente e marker, sia digitali, ma sicuramente alla base ci sono sempre gli sketch a matita che mi aiutano nella realizzazione finale.
Ci presenti le tue opere?
Mi ha sempre appassionato il fumetto in stile realistico e i miei gusti sono stati influenzati sicuramente dai fumetti targati Bonelli, anche se nel tempo ho sviluppato la passione per il fumetto erotico ammirando artisti come Milo Manara, Giovanna Casotto, Giuseppe Manunta, Louis Royo e molti altri che con il loro stile morbido nel ritrarre la figura femminile rendono i personaggi estremamente accattivanti e intriganti. Per questo ho cominciato a disegnare pin-up erotiche, provando a interpretarle con un mio stile personale.
Il tuo tratto delicato risulta deciso che mette in risalto le figure che disegni, risaltandone lineamenti ed espressioni.
Uno dei primi insegnamenti che ho ricevuto è stato imparare a disegnare senza utilizzare la gomma. Questo ha fatto sì che il mio tratto maturasse in un segno deciso, senza incertezze, che nel tempo è diventato un mio elemento distintivo.
Che emozione si prova, quando si ha di fronte un foglio bianco e poi dal “nulla” appare una forma artistica nata dalla propria mente.
È difficile che un figlio rimanga bianco per troppo tempo perché disegnare è una parte integrante di me e ho sempre il bisogno di potermi esprimere! La cosa che mi emoziona di più è vedere negli occhi di chi guarda un mio disegno ciò che sono riuscita a trasmettergli.
E’ il tuo momento… cosa ti senti di dire ai lettori di Mondo Japan?
Se avete pazienza cinque minuti vi racconto questo aneddoto. Come ho detto, fin da piccola ho sempre voluto disegnare e fare questo nella vita. Al momento della scelta dell’indirizzo del liceo ovviamente volevo fare l’artistico, e nient’altro, ma a scuola media l’insegnante di arte disse che non ero portata. Ad oggi penso che se avessi dato ascolto a lei e non a me stessa, non avrei fatto ciò che ho fatto. Perciò ai lettori di Mondo Japan voglio dire che non esiste un modo unico, giusto o sbagliato, per far sentire la “voce” della propria matita, perché penso che l’importante non sia smettere mai di credere, perseverare e lottare in ciò che crediamo.