Un Occidentale e con precisione un Italiano che immagine ha del Giappone, della sua cultura, della sua storia, della sua struttura sociale e artistica e di tutto quel panorama pop che tanto incuriosisce?
Sull’inserto della “La Stampa – Specchio” di Domenica 19 Febbraio, viene dedicato un servizio al panorama Orientale, dal titolo “Oriente Connection”; un’analisi interessante che però risulta superficiale, ovvero una descrizione di quello che il grande pubblico conosce o che vuole sentirsi raccontare. Quindi cosa conosciamo? I Samurai, le Geishe, l’Onda Hokusai, la fioritura dei ciliegi, il sushi, il regista Kurosawa, gli scrittori Murakami Haruki, Banana Yoshimoto o il mangaka Hayao Miyazaki, gli anime e manga…. immagini che hanno invaso le nostre case, la nostra cultura ma molte volte sono raffigurazioni stereotipate senza che si conosca il vero senso, tanto le l’autrice dell’articolo lo paragona con la filosofia Zen, giunto in una forma e nel tempo trasformato in altro.
Mi sembra che nei decenni l’idea del Paese del Sol Levante che ci siamo fatti, non ha avuto molti progressi, siamo interessati ma limitato ad una certa sfera, sei nei primi anni 80, l’invasione dei cartoni animati Nipponici, acquistati dalle prime emittenti private per riempire i palinsesti a costi bassi, furono la pietra dello scandalo considerati frutto della realizzazione dei computer e in seguito perseguitati con una censura ingiustificata, eliminando ogni riferimento sessuale e alla loro cultura, oggi, molti si limitano ad andare a mangiare “all you can eat” il sushi, pietanza che in Giappone non si mangia sempre, risulta un pò come da noi la pasta al forno, il brasato al Barolo, ovvero pietanze particolari per momenti di festa. In quanto le loro pietanze sono molte e varie e non limitate solo al sushi ma che purtroppo nel concetto Occidentale si è fatto largo solo quest’ultimo.
La cultura si evolve e anche, meno male, una parte del pubblico vuole avere altre nozioni, quindi ha conosciuto chi sono gli Hikikomori o concetti come Ikebna, Ikigai, Kintsugi… l’interessa del Giappone era arrivato in Europa già alla fine 800 inizi 900, quel suo effetto esotico, misterioso aveva affascinato e portato ad avvicinarsi iniziando importanti scambi artistico-culturali.
Un Paese che miscelando tradizione e innovazione con la fine del Secolo scorso e l’inizio del nuovo, ha dato vita ad un nuovo interesse ma che troppe vote si limita al superficiale e tralasciando aspetti molto profondi che vanno oltre le apparenze.