Molti i fumetti che parlano di personaggi senza scrupoli, infingardi truffatori, scellerati delinquenti, manigoldi di ogni specie, criminali che il tempo non ha dimenticato ma nessuno può competere con Lui, il peggior individuo delle fogne, della notte che ogni ignaro cittadino deve temere…. CATTIVIK!
Ma chi Cattivik? Un personaggio nato nato dalla matita di Bonvi (Franco Bonvicini) nel 1965 e preso in mano da Silver ( Guido Silvestri) portandolo al successo.
Che cosa sia Cattivik, con questa sua forma particolare che si evoluta nei decenni, all’inizio alto e con la silhouette a peperone, poi prendendo i contorni di una melanzana per trasformarsi nelle fattezze di una pera ed arrivare a oggi con una struttura a castagna.
In realtà dovrebbe essere una macchia d’inchiostro così decretata dal suo creatore, l’importante è la sua indole nel compiere orribili nefandezze che però a quanto pare non riescono mai.
Una della caratteristiche del personaggio è muoversi saltellando sogghignando “Yuki Yuki” o “Uaz! Uaz” e una parlata che tronca l’ultima lettera della parola.
Un fumetto che non risparmia nessuno e niente, nelle sue storie sono presenti personaggi del mondo del cinema (Spielberg, The Blues Brothers), del teatro (Pavarotti), dello sport (Gullit), della televisione (Pippo Baudo), della politica e del fumetto (Diabolik) stesso ma anche avventure nel panorama della letteratura quando viaggia con dante nell’inferno e nel Purgatorio o citazione a classici della letteratura. Festività come Natale, Pasqua, S. Valentino non sono risparmiati come il Festival di S. Remo, le Olimpiadi o fenomeni come gli Extraterrestri. Tutto passa sotto le grinfie del genio del male per cercare di guadagnare e arraffare ma con un tocco divertentissimo.
Il fumetto, nato come delle strisce, riporta alla mente alcuni autori e personaggi, coma ad esempio le strada presentano per terra sempre un certo tipo di sporcizia, dalla chiave inglese alla bottiglia e ciò ricorda le tavole di Jacovitti, mentre quando si appresta a fare un furto, mettendo in atto la creazione di qualche marchingegno, riporta subito alla memoria Willy Coyote.
Le storie sono divertentissime, dinamiche, tra le vignette si legge una forte satira nei confronti della società borghese italiana, una critica non velata verso una politica inefficiente e verso tutte quelle istituzioni che dovrebbero dare un servizio al cittadino ma che invece risultano assenti.
La struttura narrativa, dalla lettura veloce, coinvolgente e umoristica con un disegno giustamente grottesco per dare risalto a tutta la situazione è accompagnato da un tratto preciso e ricco di particolari, elementi che ritroviamo nelle opere di Rat-Man e Zerocalcare.
Cattivik le cui avventure sono ancora oggi molto attuali, sembra che per lui il tempo non sia mai passato, sarebbe però improponibile presentarlo oggi con tutto questo politically correct imperante che strangola quella forma culturale espressiva. Vi sono tavole in cui non si risparmia nessuno: dall’etnie alle religioni, dall’orientamento sessuale ai movimenti politici. Silver è stato capace con Cattivik a distruggere il buonismo con la trasgressione rompendo tutti i sistemi di riferimento, anche se questa finisce sempre a ritorcersi contro il nostro anti-eroe.
Purtroppo oggi questo umorismo crea indignazione e condanna, facendo perdere una forma artistico-culturale che vive da secoli. Ma non preoccupatevi, quando le ombre della notte riscenderanno, quando meno ve lo aspettiate lui ricomparirà. Cattivik non perdona!!