Nelle produzioni animate Giappone e USA la fanno da padrona, con titoli unici che riscuotono successi a livello mondiale. In Italia comunque si sono realizzati opere di tutto rispetto, tra le quali “West and Soda”, prodotto nel 1965 da Bruno Bozzetto che cavalca il genere spaghetti western.
Una narrazione incalzante, piena d’azione e di umorismo che gioca molto sui clichè del genere western, dal pistolero solitario, al crude e dispotico cattivo che spadroneggia nella cittadina, all’assalto della diligenza da parte degli indiani, la donzella in pericolo, fino ad arrivare al momento cult ovvero il duello finale.
Pur essendo passati diversi decenni, rimane un film attualissimo e godibilissimo, per come è stato sviluppato non ha niente da invidiare ai western live, dalla scenografia all’animazione fluida, tanto da risultare migliore di tanti altri prodotti usciti negli anni 70.
Le vicende si svolgono in una cittadina del selvaggio West, in cui un truce e prepotente proprietario terriero (il Cattivissimo) detta legge, aiutato da due ceffi da galera, lo smilzo e Ursus.
In questa “tranquilla” cittadina arriva Johnny, un Cow Boy timido che sembra nascondere qualcosa, tanto da non portare neppure il cinturone. Viene accolta dalla giovane Clemetina, una ragazza che possiede un appezzamento di terreno, la quale vive in compagnia di tre mucche e un cane sempre ubriaco che il subdolo cattivo vuole impadronirsi, addirittura sposandola, in quanto pensa che nel sottosuolo ci sia un giacimento d’oro.
Al ennesimo rifiuto, la fa rapire dai suo scagnozzi egli incendia il ranch; l’apatico Johnny, per salvarla diventa un formidabile pistolero in abito completamente nero…
Il protagonista Johnny, per le movenze e la tonalità con cui parla, ricorda Clint Eastwood nei film di Sergio Leone, anche se l’ ideazione di “West and soda” è precedente alle opere del regista Romano . Molte sono le citazioni alle produzioni West, il duello finale può essere benissimo un omaggio a “Mezzogiorno di Fuoco” e soprattutto presenta un genialità nel confezionare una storia semplice e accattivante, non soltanto per un pubblico adolescente ma anche per gli adulti con quello stile grafico che ricorda le pubblicità di Carosello ancora attuale oggi. In oltre tutti i protagonisti sono ottimamente caratterizzati, non limitandosi solo ad apparire come delle macchiette per scene umoristiche ma conferendo con i loro aspetti caratteriali, profondità alla storia.
Ritengo che sia il miglior film d’animazione italiano e se dopo più di 50 anni, emoziona ancora nel rivederlo e lo si ricorda ancora con molto piacere è perché è stato e sarà una pietra miliare per il mondo dei cartoons per le vecchie e nuove generazioni.