Per tutti coloro che si apprestano a leggere questo fumetto, vi consiglio di non farvi trarre in inganno dal disegno di copertina dallo stile cartoonistica.
La storia è cruda, violenta, gli avvenimenti si svolgono sul pianeta Maya popolato da animali antropomorfi che conducono una vita pacifica, fino a quando a quando si apre un portale spazio-temporale che conduce sul pianeta l’uomo che con promessa di pace sottomette i suoi abitanti per i loro interessi, ovvero considerandoli una fonte immensa di cibo e per esperimenti.
Per far fronte a questa drammatica situazione, il cane Nero, a cui hanno ucciso la sorella, vuole entrare a far parte della resistenza. Egli arriva nel luogo chiamato Doubustsukai, in cui trova altri ribelli con cui insieme pilotano il robot “Zooqquadrion”, per far fronte alle crudeltà umane.
Il fumetto di Stefanus presenta uno stile che ricorda i Looney Tunes mixato per i fondali e le scenografie di Coco Bill tutto influenzato dai manga e anime robotici, infatti sono molte, tra le righe le citazioni.
La lettura è adatta ad un pubblico adulto ma che nello stesso tempo non si impressioni per le varie atrocità che compaiono, una lettura non facile creando nel lettore un senso di oppressione. Una storia complessa i cui vari personaggi presentano varie sfaccettature, in cui non c’è una vera distinzione tra “buoni” e “cattivi”, ogni protagonista nasconde un lato oscuro.
Il racconto che procede in maniera molto lenta, può essere considerato quasi una denuncia sociale, con alcuni risvolti misteriosi per incuriosisce ancora di più il lettore.