La Dc e Hanna-Barbera hanno dato vita, qualche anno fa, alla realizzazione di comics in cui i due mondi si incontrano, un connubio che ha portato alla realizzazione di storie particolari, innovative e ricche d’azione.
“Jabber Jaw” è una serie animata realizzata nel 1976 da Hanna-Barbera, composta da 16 episodi, giunti in Italia negli anni 80 e trasmessa all’interno di un contenitore di programmi per ragazzi “Fanta Super Mega” che andava in onda sul circuito delle tv private.
L’ambientazione sono fondali marini che l’umanità ha colonizzato, ci troviamo nell’Anno 2076 e il gruppo musicale dei “Nettuno”, una rock band composta da Biff, Billa, Testa di Vongola, Shelly e come batterista lo squalo parlante Jabber Jaw. Nelle loro tournee delle città sottomarine si imbattono sempre in loschi e misteriosi individui dalle folli idee…ma grazie all’intervento, goffo e pasticcione dello squalo Jabber, risolvono sempre il caso.
Memorabile è la classica scena di quando la gente che si accorge che Jabber è uno squalo e spaventata grida e scappa, al povero Jabber non rimane che lagnarsi pronunciando la frase “non c’è rispetto”.
Trama:
Ad Amnesty Bay, Aquaman viene informato da Erika del dipartimento di polizia, della presenza di pericolosi squali davanti la spiaggia, gli chiede se riesce a intervenire e trovare una soluzione, prima che debba chiamare dei cacciatori di squali. In quel momento, mentre stanno discutendo all’interno di un bar, vedono passare davanti la vetrata uno squalo bianco. Stupiti da una situazione talmente anomala, Arthur si si mette all’inseguimento del predatore, trovandolo intento a fare la spesa in un negozio.
Aquaman provando a interagire, utilizza la telepatia ma scopre che il pesce è in grado di parlare. Questi gli rivela che arriva da Aqualand ed è il batterista della rock band “Neptunes”. Lo squalo rimane sorpreso di non trovarsi più nell’anno 2076 ma è entusiasta quando scopre che il suo interlocutore è il famoso Aquaman, in quanto egli è l’emblema dell’armonia tra gli umani e gli esseri marini.
Insieme a Jabber cerca di sedare gli squali che terrorizzano le coste di Amnesty Bay ma questi non rispondo agli impulsi emanati dal Principe di Atlantide, vi è qualcosa di molto più grave e pericolo, tanto che Jaw conduce Arthur, tramite un portale temporale nell’anno 2076, giungendo a Los Aquales.
Quello che turba Aquaman è come vi sia, da parte degli umani che vivono nei fondali, disprezzo verso le creature marine ma rimane deluso quando vedendo una locandina che lo ritrae, in cui viene considerato colui che parla con i pesci. Jabber gli rivela che nel suo mondo lui è solo un cartoons
Dopo aver incontrato i componenti della band musicale, tutto il gruppo si dirige verso la periferia della città, dove vengono attaccati da un gigantesco squalo meccanico per poi trovarsi dinanzi a colui che si fa chiamare Ocean Master che però non è colui che conosce Arthur, ed è stato lui ad inviare gli squali assassini nel passato per poter dar vita ad una nuova società…
Un’ opera interessante che riporta indietro il lettore agli Anni 80, quando sullo schermo si vedevamo molte serie di Hanna-Barbera incentrati su giovani investigatori che avevano a che fare con pazzi scienziati, improbabili criminali, le cui folle idee venivano puntualmente fermate dal protagonista più assurdo del gruppo, tutto con uno stile umoristico e divertente condito da una trama di avventura molto semplice.
Questo incontro che vede Aquaman insieme a Jabber Jaw, ha uno stile molto più adulto sia a livello di disegno che perde quel tratto cartoonistico, sia a livello di sceneggiatura in ci sono quasi nulli i momenti divertenti, anzi gli autori mettono in primo piano un tema molto attuale, ovvero la discriminazione, in questo caso rappresentato tra gli esseri umani e le creature marine.
Un fumetto che entusiasma, incuriosisce e in un certo momento fa la parodia allo stesso Aquaman che troppe volte è stato bistrattato dai media.
All’interno dell’opera molte le citazioni alla serie animata di Hanna-Barbera tra le quali la comparsa di un personaggio marino: Dorsale, il quale in una puntata la sua intenzione era conquistare Atlantide. La più divertente però rimane la citazione finale di Aquaman, quando non preso sul serio da pescatori di squali, tutto desolato pronuncia “Non c’è rispetto”!