La rivoluzione industriale
“Brass Birmingham racconta la storia di industriali in competizione nelle West Midlands durante la rivoluzione industriale inglese, tra gli anni 1770-1870. Nel corso del gioco, espanderai il tuo impero progettando canali e ferrovie, costruendo e sviluppando varie fabbriche tra le quali cotonifici, carbonaie, ferriere, manifatture, fornaci e birrifici.”
Questo è l’incipit del gioco, quindi preparatevi ad elaborare un piano industriale, chiamate la banca ed allertate i vostri contabili! Scherzi a parte questo gioco è chiaramente un “gestionale” che prevede la costruzione di una rete di trasporti, edifici di produzione e la vendita dei beni prodotti. La partita si svolge su due periodi distinti: il “periodo dei canali” (1770-1830) ed il “periodo delle ferrovie” (1830-1870).
Per una spiegazione esaustiva vi rimando al regolamento, in questa recensione ho intenzione di dare un’idea della tematica del gioco, nel frattenpo potete dare un’occhiata a come si presenta il contenuto della scatola la prima volta che la aprirete (non troverete le sleeves, le ho aggiunte io per indicarvi le dimensioni corrette: 63,5x88mm).
Durante il primo periodo la vostra “rete” dovrà essere costituita da battelli che solcano i canali presenti sulla mappa di gioco mentre nella seconda vi troverete (dopo aver ripulito la mappa) a dover sfruttare le ferrovie indicate sul tabellone per porvi sopra i vostri treni.
Per essere ben calati nel periodo, anche i segnalini giocatore sono ritratti di famosi industriali dell’epoca, dei quali sono ampiamente narrate storia e gesta nel regolamento. Inotre il tabellone di gioco e le plance dei giocatori sono a doppia faccia, a seconda se si vuol giocare di giorno o di notte. La parte notturna conferisce alla partita un’ottima atmosfera “steam”.
Le industrie che potrete costruire potranno essere: carbonaie, ferriere, birrifici, manifatture, fornaci e cotonifici. Inoltre presentano differenti “livelli di produzione” che rispecchiano l’evoluzione dell’industria ma soprattutto il periodo in cui si stà svolgendo la partita. Alcune infatti non potranno più essere utilizzate nel “periodo delle ferrovie” perché obsolete ed altre non saranno ancora disponibili finchè non si provvederà ad investire nel loro sviluppo.
Alcune delle merci da vendere e/o consumare per costruire gli edifici avranno la necessità di una rete di collegamento ai mercati o alle industrie (vostre e dei vostri avversari) per spostarsi, altre invece no. Questo ha una spiegazione logica dovuta al periodo storico. Per esempio, il carbone veniva usato in quantità enormi, quindi una rete di trasporto robusta era di importanza cruciale, mentre il ferro non veniva usato in grandi quantità e poteva quindi essere trasportato anche con carri e cavalli. Una nota interessante sulla birra recita: l’acqua potabile e non contaminata era di difficile reperibilità negli insediamenti in espansione, quindi la birra era spesso la bevanda più pura e sicura disponibile.
I Punti Vittoria sono assegnati al termine di ognuno di questi periodi in base all’efficacia della rete di trasporti che si è costruita e delle industrie che hanno generato profitto nel periodo relativo. Lapalissianamente, il vincitore sarà il giocatore che alla fine della partita avrà totalizzato il maggior numero di Punti Vittoria.
Le meccaniche particolari
Chi spende/investe meno denaro in un turno diventa il primo giocatore il turno successivo.
Progredendo sul “tracciato progresso” (quello che indica anche i punti vittoria) si aumenterà la rendita che si percepisce ad ogni turno. Questo non avviene in maniera lineare: si possono avere rendite negative e si può essere costretti a smantellare delle industrie per pagare i debiti.
Si possono chiedere dei prestiti alle banche regredendo nel tracciato progresso e quindi rinunciando a parte della vostra rendita.
E’ presente un mercato nel quale acquistare carbone e ferro, con una simulazione di variazione di prezzo a seconda della disponibilità o meno della risorsa. Contemporaneamente, quando costuite carbonaie o ferriere, il mercato comprerà istantaneamente le risorse prodotte dalle vostre industrie facendone calare il prezzo.
Alcune merci (carbone, ferro e birra) prodotte da voi potranno essere consumate anche dai vostri avversari per la costruzione delle nuove industrie o per vendere i propri prodotti, mentre quelle da commercio (manifattura, cotone e vasellame) potranno essere vendute solo da voi nei mercati che sono raggiungibili.
Al termine del “periodo dei canali” vengono rimosse dal tabellone le industrie di livello 1, mentre quelle presenti sulla plancia dei giocatori restano, obbligando i giocatori a fare degli sviluppi per poterle giocare.
Nel “periodo dei canali” si può avere solo una industria per ogni luogo.
La scheda tecnica
Numero di giocatori: 2-4
Durata media: 60-120 min.
Età suggerita: da 14 anni in su
Lingua: Italiano
Autori: Gavan Brown, Matt Tolman, Martin Wallace
Grafica: David Forest & Lina Cossette, Damien Mammoliti, Gavan Brown
Casa editrice: Roxley, Ghenos Games
Anno: 2018
Categoria: Strategico di Economia, Industria, Trasporti
La valutazione
Materiali: nulla potrebbe essere migliorato, poche cose potrebbero essere aggiunte (tipo delle monete in metallo) tutto quel che c’è è ottimo. Il doppio tabellone di gioco e le doppie plance giocatori sono una chicca.
Grafica: illustrazioni superbe.
Ambientazione: bella la presentazione degli industriali dell’epoca, tutto il resto è correttamente in “atmosfera”, ti viene da togliere la polvere di carbone dal tavolo.
Chiarezza di regolamento: completo, accompagnato dalle illustrazioni, dopo una partita introduttiva non lascia dubbi.
Strategia e profondità: la quantità di scelte strategiche presenti è veramente ampia.
Interazione: la propria strategia (e partita) non può ignorare le scelte degli altri giocatori.
Scalabilità: meglio giocato in tre–quattro giocatori che in due, la maggiore interazione è molto stimolante.
Originalità: è una valida alternativa al suo predecessore (Brass Lancashire) che già era un capolavoro.
Rigiocabilità: strategia, profondità ed interazione rendono ogni partita differente. Finita una partita se ne vorrebbe cominciare subito un’altra.
Semplicità: non adatto ai principianti se non accompagnati (non è il gioco con cui approcciarsi per la prima volta al gioco da tavolo). E’ un gioco che sarà sicuramente molto apprezzato da giocatori esperti.
Le mie conclusioni
Riassumendo: se siete amanti dell’epoca “rivoluzione industriale inglese”, se volete cimentarvi come provetti industriali, se vi piacciono i giochi da tavolo articolati, se preferite maneggiare bei materiali ed essere ammaliati da belle illustrazioni: Brass Birmingham vi apparirà come un capolavoro in scatola.