Come un germoglio di bambù, è un libro lento che permette di riflettere , lento come il tempo che passa mentre si osserva la natura contemplando le sue bellezze. Il protagonista è il maestro Matsuo Bashō che, insieme a Sora, suo allievo, intraprende un viaggio a piedi lungo le strade del Giappone, con ai piedi i sandali e sulle spalle una sacca con il necessario per scrivere. Ogni sera compongono brevi poesie in merito a ciò che hanno visto e vissuto nella giornata. Un giorno, durante il loro cammino, incontrano un contadino al quale chiedono ospitalità; in questa occasione conoscono Take , una bambina che sogna di diventare samurai che, incuriosita dalla loro presenza, inizia a fare domande e rimane affascinata dai racconti di Bashō , dai suoi insegnamenti e dalle sue poesie.
Queste poesie sono gli haiku e Bashō è Matsuo Munefusa , probabilmente il più grande maestro giapponese della poesia haiku .Gli fu dato il soprannome di Bashō ( banano in giapponese)come la pianta che aveva nel giardino di fronte a casa sua a Edo (oggi Tokyo) dove aprì una scuola di poesia con centinaia di allievi.
L’haiku è un componimento poetico composto da tre versi e da diciassette more (durata del suono che determina la lunghezza della sillaba) che seguono lo schema metrico 5/7/5. La sua caratteristica è quella di trasformare in parole semplici, pure, senza fronzoli , ciò che l’anima suggerisce , descrivendo un attimo del presente o un’emozione che quell’attimo ha suscitato, il tutto scritto in poche parole ma in modo profondo.