Se sei tra coloro che guardano anime per provare emozioni forti, sei nel posto giusto. Parliamo di quegli anime che ci lasciano alle 2 di notte a piangere davanti allo schermo del PC mentre pensiamo “La vita è un pendolo che oscilla tra dolore e dolore”.
Ecco la mia personale TOP 5 degli anime che hanno fatto incrementare del 500% il fatturato della “Tempo”.
Partiamo con la posizione #5:
chi di noi non ha mai pensato “Ah, potessi tornare indietro e dire al me del passato come comportarmi”. Ecco, in Orange la liceale Naho Takamiya riceve una strana lettera da una persona che dice di essere lei 10 anni nel futuro. Subito pensa a uno scherzo, ma quando le previsioni sulla lettera iniziano a realizzarsi una dopo l’altra, la cosa inizia a diventare un po’ creepy. Lo scopo della lettera è cercare di cambiare il corso degli eventi, dato che la Naho del futuro ha un sacco di rimpianti. In tutto ciò sembra essere coinvolto Kakeru Naruse, uno studente trasferitosi da poco. Il problema è che 10 anni nel futuro Kakeru non è più in vita e Naho potrebbe avere il potere di cambiare il destino del suo compagno. Enfasi sul potrebbe. No pressure Naho!
Abbiamo poi in posizione #4
Ano Hana: ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno, per gli amici Ano Hana. Jinta Yadomi vive il sogno di molti ragazzini: invece che andare a scuola trascorre le sue giornate a casa a giocare ai videogiochi, vivendo da recluso. Un caldo giorno d’estate vede Meiko “Menma” Honma, una sua amica di infanzia. Nulla di strano penserete, se non fosse che Menma morì 10 anni prima e quello che Jinta sta vedendo è il suo fantasma. Menma, per riposare in pace, vorrebbe vedere realizzato un proprio desiderio. Per fare ciò Jinta dovrà ricongiungersi con un gruppo di vecchi amici, tutti insieme rivivranno (e vi faranno vivere) traumi del passato e riaffioreranno sensi di colpa sopiti. E chissà che nell’aiutare la loro amica defunta non ne traggano beneficio loro stessi, riuscendo a crescere e a migliorare come esseri umani. Chissà.
posizione #3
Oltre che volervi commuovere siete anche amanti della musica? In posizione #3 c’è Your Lie in April: Kousei Arima è un prodigio del pianoforte, ma popo na cosa che Beethoven spostati. Ciò grazie alla madre, che è stata la sua insegnante di piano. E indovinate perché parlo al passato? Piccolo aiuto, non è perché la madre ha cambiato Stato. Più perché ha cambiato piano di esistenza. Durante una recita il ragazzo ha un crollo psicologico e rimane traumatizzato al punto tale da non riuscire più a sentire i suoni provenire dal pianoforte. Non è che si è dimenticato di pulirsi le orecchie e non ci sente bene, è proprio una cosa a livello mentale, non riesce a sentire le note e per questo decide di smettere di suonare. Qualche tempo dopo incontra Kaori Miyazono, una ragazza solare che suona il violino con altrettanta solarità. Riuscirà lei a salvare lui dal trauma e fare in modo che il ragazzo riprenda a suonare? Ma soprattutto, riuscirete voi ad arrivare alla fine senza versare neanche una lacrima?
Alla posizione #2
abbiamo Plastic Memories: l’intelligenza artificiale è avanzata a un punto tale da riuscire a provare emozioni umane e la SAI Corporation decide di creare i Giftia, androidi simili in tutto e per tutto agli umani. C’è chi li usa per colmare la perdita di una persona cara, chi come domestico, chi come insegnante. Questi androidi hanno però una durata vitale limitata: solo 81920 ore che, per chi non ha voglia di fare i conti, corrispondono a 9 anni e 4 mesi circa. E cosa succede dopo queste 81920 ore? Cose brutte, ma brutte brutte, vedere per credere. L’anime è incentrato su Tsukasa Mizugaki, un ragazzo di 18 anni che viene reclutato da una sezione della SAI Corp che si occupa del ritiro e dello smantellamento dei Giftia che stanno per terminare il loro ciclo vitale. Appena arrivato viene messo in coppia con Isla, una Giftia tanto carina quanto misteriosa. Guardate l’episodio 1, provate a non piangere e fatemi sapere com’è andata.
Posizione #1
E siamo giunti alla posizione #1, la serie regina, che più di tutte mi ha fatto commuovere e piangere come una fontana, a cascata, con le lacrime che io ci provavo a fermarle eh, ma queste continuavano a scendere. Sto parlando di Violet Evergarden: ambientato in un mondo in cui è appena cessata una guerra, all’indomani della fine del conflitto la vita di tutti torna pian piano alla normalità. Violet è una ragazza con particolari abilità fisiche che è stata utilizzata come arma durante la guerra e, proprio per questo motivo, sembra incapace di provare emozioni. Violet vuole capire cosa comporta il provare emozioni e, per farlo, tenta di diventare una bambola di scrittura automatica. Queste “bambole” sono ragazze particolarmente brave nello scrivere a macchina, che riescono a comporre lettere pregne dei sentimenti delle persone che richiedono i loro servizi. Inizia da qui la storia di una ragazza che scoprirà pian piano cosa vuol dire gioia, tristezza, nostalgia, disperazione, amore, passando per promessi sposi eredi di due regni, drammaturghi col blocco dello scrittore, madri che vogliono arrivare al cuore dei figli. Una critica mossa a questo anime è che “è overdramatized”, cioè sembra fatto apposta per farti piangere. Devo dire che se l’intento era quello ce la fa e anche bene. Ciò non toglie che ogni singolo episodio sia un piccolo capolavoro, accompagnato da un comparto tecnico eccezionale e da una colonna sonora da brividi. Se non l’avete ancora visto, correte a farlo. Ora.