Come hai conosciuto il mondo cosplay e quando hai iniziato.
– Nel 2003 cercavo come fare un costume da Darth Vader per carnevale e incappai nella 501 Italica, conoscendone gruppo e utenza. Entrando nel gruppo feci la mia prima uscita alla Comiconvention 2003 e conobbi il cosplay e i relativi contest. Conobbi anche molte persone che sono conoscenti e amici ancora oggi.
I tuoi più piacevoli ricordi di questo panorama.
– la prima Lucca nel 2003 sicuramente… quando era ancora nel polo fieristico e non in città come oggi.
Poi il Rumicon, che adesso non c’è più, ed in generale tutti quegli eventi di sapore “famigliare”, lontani dalle fiere e dalle persone interessate solo ai contest.
Anche la mia prima gara cosplay alla Fumettopoli fatta in una stanza dell’albergo, per quei pochi che eravamo, dove indossai i panni di Freddy Krueger.
Non pensi che troppe fiere, eventi, kermesse abbiano un pò inflazionato questo “hobby”?
Decisamente si. Penso però che fosse inevitabile, e non è necessariamente un male. Molte persone che conosco sono riuscite a farne un lavoro, o comunque a lavorarci in qualche modo, cosa che sarebbe stata molto difficile se il cosplay fosse rimasto nell’ombra per una nicchia.
Secondo te, in che cosa è cambiato negli ultimi anni il cosplay
– Come in tutti gli ambienti, più gente ci entra e più aumentano le probabilità che ci entrino anche persone poco disposte al solo divertimento, con tutti i contro che ciò può portare.
Il tuo cosplay che ti ha dato più soddisfazioni.
– Decisamente il Professor Lupin di Harry Potter, perchè è quello con cui la gente mi ha conosciuto di più.
Oggi che è diventato di moda fare cosplay, è facile trovare tutto quello che serve per fare un costume. Agli inizi invece quali erano le difficoltà?
– mancando i social, se non per qualche forum, era difficile trovare figure di riferimento. Non che non ce ne fossero, ma il social da la possibilità di unire più cervelli e quindi moltiplicare praticamente all’infinito la velocità della ricerca. Basta chiedere “avete un’immagine di…?”.
Cosa ti senti di dire…
– Mi sento di dire che ormai nell’ambiente mi ci rifletto poco. Un po’ perchè inizio ad avere una certa età, e poi anche perchè essendo entrata molta più gente, l’età media si è molto dilatata. Io avevo 31 anni quando sono entrato (ho iniziato tardi), e il più giovane ne aveva 18, il che portava l’età media dell’ambiente a 24 anni circa, vicina ed affine sia ai 18enni che ai 30enni. Oggi invece ci sono persone che sono dentro da molto (tipo me appunto) che hanno anche quasi 50 anni, e l’età minima è capace di scendere anche sotto i 10 anni, con i genitori o i nonni capaci di fare cosplay coi loro figli/nipoti. Questo porta al fatto che l’età media si è dilatata molto, e tra il più giovane e il più vecchio dell’ambiente potrebbe non esserci il minimo interesse a comunicare, essendoci praticamente quasi una generazione di differenza. Anzi, senza “quasi”.