Un’ manga che è Leggenda, Devilman, è stato ripreso dal suo autore Go Nagai in un nuovo e probabile, capitolo finale: “Devilman Saga”.
Siamo nel 2025 e il Professore Yuki Fudo, sposato con la reporter Miki, è uno studioso di robotica, utilizzata a fini umanitari.
Il giovane scienziato, viene invitato in America da un importante azienda dell’industria robotica, per far fronte ad una misteriosa e top secrat scoperta, fatta sotto i ghiacciai dell’Antartide.
Accompagnato dal tenente dell’aeronautica Tsubasa Shiranui, presso la società “Le Phare”, la più importante azienda militare del mondo, allo scienziato gli vengono mostrati dei dipinti murali (demon wall painting) di ventimila anni fa, in cui è rappresentato una guerra preistorica che è stata cancellata dalla storia del genere umano, tra l’armata di Dio e quella di Satana.
Legati a questi dipinti, sono stati rinvenuti frammenti di armature dei tempi remoti, robot prodotti dalla scienza del mito: le Demon Armour, fatte con materia di un altro Universo o addirittura di un’altra dimensione.
Nella ricostruzione delle Demon Armour, la tenente Shiranui, rinviene l’elmetto di una di queste, sentendosi chiamare dal artefatto…
Durante il party di celebrazione, di una delle succursali della “Le Phare”, a Yuki gli viene presentato Asuka Ryo, l’azionista di maggioranza dell’azienda e suo grande amico d’infanzia. Proprio lui ha caldamente sponsorizzato l’ingresso nel team di studi delle Demon Armour il giovane Yuki…
Devilma Saga ritorna in una veste molto più tecnologica ma grazie alle capacità di Go Nagai, mantiene intatta quella suspance che regnava nell’opera del 1972. Forse viene a mancare l’aspetto del mistero, dato che quasi tutti i protagonisti sono gli stessi dell’opera principale e quindi… ma non voglio dire di più per tutti coloro che non lo hanno mai letto.
Un’ manga di qualità, con uno stile maturo ma soprattutto che il maestro ha saputo perfezionare e migliorare nel tempo. Una lettura che intriga e appassiona, il genere horror per eccellenza nel panorama manga. Unica pecca, l’opera non è ancora conclusa in madre patria.
Si Ringrazia: