Demoni e samurai è sempre un connubio vincente, un mix di avventura, combattimenti in cui leggende e miti si fondono.
“Dororo” è un anime del 2019, remake della serie del 1969 tratto dal manga di Osamu Tezuka, in cui il primogenito della casata Daigo, viene offerto in sacrificio dallo stesso padre, Kagemitsu, ai demoni perché rendano prosperose le sue terre e il popolo non soffra la fame e le pestilenze.
Il neonato appena nato viene spogliato di tutte le sue parti del corpo, di lui vi è quasi niente, l’allevatrice non avendo la crudeltà di ucciderlo, lo mette all’interno di una barca , la quale viene raccolta da Jukai, un artigiano che realizza protesi, il quale mosso a pietà raccoglie, la sfortunata creatura da morte certa.
Passati 16 anni, lo sfortunato bambino è un giovane che corre, salta, grazie agli arti artificiali, realizzati da Jukai che gli ha dato anche un nome: Hyakkimaru. Egli è alla caccia dei demoni per farsi ridare indietro le sue parti del corpo, infatti ogni qualvolta uccide un demone ne riconquista una, sul suo cammino incontra il piccolo ladruncolo Dororo che si unirà nel suo drammatico viaggio, diventandone una guida fondamentale.
L’opera si svolge durante il periodo Muromachi (1336-1573), in cui i signori dei vari territori erano in lotta tra loro per espandere il proprio potere. L’anime è intenso e dalla trama non banale, l’aspetto del sacrificio di Hyakkimaru, viene considerato sia dal punto di vista del ragazzo che da quella di Kagemitsu Daigo, entrambe le visioni sono drammatiche e crudeli che porteranno inequivocabilmente ad uno scontro per la sopravvivenza.
Sono 24 episodi, ottimamente realizzati con una fluidità dei movimenti e una cura ai particolari e ai paesaggi, in cui con il cambiare dei colori, abbiamo anche un’idea del passare del tempo. Se proprio si vuole trovare una pecca è un finale scontato, in un’opera ricca d’azione, grazie a protagonisti ben delineati psicologicamente, dove non vi è un vero e proprio “cattivo” ma sono le circostanze che fanno agire in un determinato motivo che risulta crudele.
Un anime che appassiona, porterà lo spettatore a goderselo appieno, tanto che si ha la voglia di assistere a tutte le puntate in un colpo solo. Per tutta la storia, ogni episodio racconta qualcosa di più dei vari personaggi, facendoceli conoscere sempre meglio e soprattutto riducendo la distanza tra protagonisti principali a secondari, un modo quasi intrinseco, da parte degli autori di non far parteggiare per una fazione o l’altra.