Si può parlare di pubblicità dal periodo Edo , quando i commercianti iniziano a farsi concorrenza attraverso cartelli pubblicitari posti di fronte ai propri negozi e distribuendo volantini , hikifuda, con lo scopo di attrarre i clienti nel loro negozio. I commercianti stampano il nome del proprio negozio sui nishikie (stampe prodotte con listelli di legno colorati) oltre ad inserire il nome del proprio prodotto commerciale nei dialoghi recitati dagli attori nelle opere Kabuki. Nel periodo Meiji nacquero i primi giornali e le prime riviste, e di conseguenza vennero fondate le prime agenzie pubblicitarie. Nel periodo Taisho,quello in cui è ambientato Demon Slayer, il commercio giapponese aumentò di importanza e le pubblicità diventarono sempre più competitive ed elaborate.
Si arrivò così al periodo Showa, momento in cui ci fu la Seconda guerra mondiale e non vennero più pubblicizzati prodotti o servizi ma ci si concentrò sul sentimento nazionalista , ed è proprio da queste pubblicità che hanno avuto origine quelle dei giorni nostri. Nelle pubblicità attuali si cerca di far emergere l’aspetto emozionale senza elencare i pregi del prodotto, questo avviene grazie alla storia che la pubblicità racconta e ai suoi protagonisti: la bella ragazza, animali parlanti, una mascotte creata per l’occasione, personaggi famosi, come ad esempio gli idol o attori e cantanti di fama internazionale .
Ebbene sì, dimentichiamoci i nostri spot brevi con uno slogan facile da memorizzare e arricchiti da brani musicali famosi e catapultiamoci nel messaggio pubblicitario, Komaasharu messeeji , del Sol levante, realizzato come una vera e propria mini-serie che conquista subito l’attenzione del possibile acquirente il quale non si rende neanche conto di guardare uno spot pubblicitario ma un vero e proprio cortometraggio con un finale inatteso. Tuttavia questa stravaganza creativa è regolamentata da numerosi vincoli affinchè lo spot sia approvato , eccone alcuni:
- deve essere chiaro che si tratta di uno spot ;
- non si devono utilizzare espressioni che possano comportare la violazione della libera concorrenza;
- non si devono esagerare i fatti e lasciare che gli spettatori sopravvalutino il prodotto;
- quando il prodotto è diverso da quello pubblicizzato deve essere visualizzato un messaggio sullo schermo;
- non si devono utilizzare false testimonianze sul prodotto o testimonianze la cui fonte non è chiara ;
- non devono essere presenti atti pericolosi che possono essere imitati;
- medici e farmacisti non possono raccomandare farmaci negli annunci pubblicitari.
- i prodotti farmaceutici non devono essere presentati come premi all’interno di altri spot.
- non devono essere usate espressioni che neghino una società o uno stile di vita sani .
Tra i molti messaggi pubblicitari ce n’è uno veramente curioso che ha come protagonisti i personaggi di Doraemon , il gatto spaziale creato da Fujiko F. Fujio, che pubblicizzano la casa automobilistica Toyota. Il cortometraggio è ambientato vent’anni dopo rispetto al cartone animato ma la storia è sempre la stessa: Nobita è un trentenne, interpretato da Satoshi Tsumabuki , innamorato di Shizuka-chan, interpretata dall’attrice Asami Mizukawa, e continua ad essere vittima di Gian , interpretato dall’ ex campione di arti marziali Naoya Ogawa. Corre sempre in suo aiuto il gattone Doraemon , interpretato da Jaen Reno (attore francese diventato famoso grazie a film come Nikita, Leon, Il codice Da Vinci…) che indossa una t-shirt bianca, una giacca e un berretto blu e ha un sonaglio da gatto al collo . Negli spot compare anche Suneo , interpretato dal cantante e attore Tomohisa Yamashita.
Un’altra mini-serie molto spassosa è quella che ha come protagonista Ken il guerriero che pubblicizza un’edizione limitata di bagnoschiuma e sopra ad ogni confezione sono rappresentati i personaggi della serie con alcune frasi celebri adattate per la situazione: “Tu sei già… pulito!” (al posto di “Tu sei già morto!”) , “Non ho alcun cattivo odore!” (al posto di “Non ho alcun rimpianto!”).
Di pubblicità come queste ce ne sono tantissime, tutte divertenti e anche ambigue, ma ,da più di quarant’anni, uno dei metodi pubblicitari più efficaci in Giappone è la distribuzione gratuita di pacchetti di fazzoletti di carta. Negli ultimi anni i fazzoletti di carta sono stati sostituiti dai ventagli in estate e da sacchettini scaldamani in inverno. Questa distribuzione, che può essere paragonata al nostro volantinaggio, viene affidata a ragazzi e studenti in cambio di un piccolo riconoscimento economico. Il vantaggio di inserire la pubblicità nel pacchetto di fazzolettini è che questo viene utilizzato più volte e di conseguenza l’articolo pubblicizzato viene visto ogni volta in cui si utilizza un fazzoletto. Un modo pratico ed economico per far conoscere un prodotto fornendo al potenziale cliente un oggetto di uso quotidiano.
By Valeria Turino