Il viaggio di Kalya e i suoi compagni procede tra azione, avventura e colpi di scena, con una trama intraprendente e instancabile, lasciando il lettore sempre con il fiato sospeso.
“Prigione di Roccia”, con sceneggiatura di Luca Lamberti e Leonardo Cantone, con disegni di Alessio Zanon, pubblicato da Bugs Comics, ci trasporta tra territori desolati e innevati, con un disegno marcato che aumenta la densità delle immagini, dando così una maggiore accentuazione delle caratteristiche dei personaggi per rendere più immediate le loro emozioni.
La compagnia deve fare una deviazione, rispetto alla destinazione finale, dovuta al fatto che Aridan, nel numero precedente è stato ferito, quindi ha bisogno di cure e ci si dirige verso la Città dei nani di Agadark, edificata ad anelli che scendono nel sottosuolo.
Il reggente Melki, però non vuole avere rapporti con l’esterno, in oltre il nano Bael Yurvin rivela essere l’erede al trono della Città e Melki è suo cugino che ha minacciato alla sua vita per appropriarsi della corona ma per far questo ha bisogno di una chiave che Bael detiene, la quale apre lo scrigno reale con i segreti di stato. Solo entrando in possesso di tali egli potrà legittimare la sua causa.
Tutto il gruppo riesce, in qualche maniera, ad entrare di soppiatto ad Agadark ma purtroppo vengono scoperti ad eccezione di Tagh….
Intanto il Gjaldest Dakan incontra Erval-Tur, rivelandogli che le azioni dell’elfo alchimista che insegue Kalya, sono orditi da qualcun altro che conosce bene l’importanza dell’Alkest, questo è L’esile Alchimista.
Un albo che scatena una storia d’avventura, incentrata più sul nano Bael che ci permette di conoscerlo meglio, in un vortice d’azioni in cui si denota come il gruppo risulta sempre più compatto, riservando delle sorprese nella trama. Oltretutto i personaggi fluttuano in spazi vuoti, per dar maggior risalto all’ampiezza di questi luoghi calpestati, creando un effetto di sospensione e di isolamento generando più intensità all’emotività delle inquadrature.