Tra le vie storiche della Torino Risorgimentale, la giovane imprenditrice Francesca, ha dato vita a “Kintsugi”, un locale dove poter degustare svariati tè Giapponesi accompagnati da una deliziosa pasticceria sia al palato che alla vista, in un ambiente accogliente, semplice e curato nei minimi particolari che richiamano la tradizione del Sol Levante.
Recarsi al Kintsugi è ideale per una pausa rilassante con se stessi, un momento in cui stoppare la frenetica vita che scorre oltre la vetrata, immergendosi in una tazza calda e profumata di ottimo tè. E noi di Mondo Japan siamo andati a trovare Francesca :
Come nasce l’idea di aprire un locale dedito al degustare il tè e da dove deriva il nome “Kintsugi”.
L’idea di aprire Kintsugi è nata qualche anno fa, parallelamente ad esperienze lavorative in ambito di ristorazione fusion giapponese, che mi hanno portato a guardare più da vicino la cultura orientale in generale. Le mie mansioni riguardavano sia i dolci che il servizio di sala e questo mix mi ha permesso di studiare i gusti delle persone, capire se ciò che proponevo incontrava il gusto della maggioranza o meno. La libertà di creare, che mi è stata concessa durante questo periodo, mi ha permesso di sperimentare molto. Non aver fatto scuole mi ha aiutato a non avere schemi e preconcetti. Ho scoperto poi l’esistenza di un corso per diventare tea sommelier, che ha permesso a me e alla mia migliore amica, e braccio destro, di professionalizzarci in questo ambito. Arrivare ad aprire il locale non è stato facile, la ricerca è durata anni. E per tutto quel tempo ho sognato è progettato nella mia testa ogni dettaglio. Kintsugi significa “riparare con l’oro” , è un’antica arte giapponese con cui vengono uniti i cocci di qualcosa che si è rotto unendoli con della resina speciale e polvere d’oro. Mi ha conquistato il suo significato più profondo: bisogna imparare a valorizzare le imperfezioni, esaltare le proprie cicatrici. Aprire questo locale è stato per me un atto di Kintsugi vero e proprio: ho concentrato tutte le mie energie in qualcosa di positivo per curarmi dai miei demoni, ogni persone ne ha qualcuno dentro.
Sorseggiare una buona tazza di tè fumante è un vero e proprio rito, un momento quasi riflessivo con se stessi. Com’è l’approccio del cliente a questo tipo locale.
Diciamo che ogni persona si approccia al tè in maniera differente: ci sono clienti che lo vivono come un vero momento di rilassamento e riflessione in solitaria, per altri bere il tè è un’occasione di incontro e condivisone con amici e famigliari, altri ancora sono incuriositi da una bevanda che in Italia è ancora poco conosciuta, almeno nella sua essenza più profonda, e si approcciano in modo più leggero.
Penso che per apprezzare davvero il mondo del tè bisogna conoscerne la storia e la tradizione, le persone stanno imparando a farlo, siamo sulla strada giusta.
Il “menù” offre una variegata tipologia di tè. Illustracene alcuni che ritieni piuttosto particolari.
Diciamo che ogni tè che ho inserito in carta ha la sua particolarità, difficile sceglierne alcuni.
Abbiamo tè verdi, tè bianchi, tè gialli, tè affumicati, tè fermentati e tè rossi. Ci teniamo a servirli nel miglior modo possibile, pesandone foglie e acqua d’infusione, rispettando la temperatura e i tempi corretti. Può sembrare banale, ma purtroppo non in tutte le sale da tè viene fatto. Molto spesso vengono lasciate le foglie all’interno della teiera servita al cliente e questo porta a rovinarne l’aroma.
Sicuramente, per chi ancora non lo conosce , il tè verde matcha rimane uno dei tè più affascinanti e particolari. Noi lo serviamo in forma tradizionale, utilizzando le qualità più pregiate, e in forme più nuove, come ad esempio il “mappuccino”, cappuccino al matcha, “matchalatte” caldo o freddo, matcha ghiacciato e tante altre varianti.
Non solo matcha, un altro tè particolare che si presta ad essere unito al latte è l’houjicha, tè verde tostato dalle note legnose e naturalmente privo di caffeina.
Abbiamo poi tanti prodotti particolari, come il pandano, erba aromatica asiatica che ricorda la mandorla e la vaniglia, o il butterfly pea tea, un fiore blu asiatico che abbiamo abbinato, in un infuso freddo,ad un Milk oolong (tè semi ossidato tostato con crema al latte).
Hai in mente di realizzare, all’interno del locale, qualche evento per far conoscere meglio la cultura del tè in Oriente?
Si, abbiamo e stiamo organizzando diversi eventi legati al mondo del tè. Grazie all’amicizia che abbiamo instaurato con Kayo Hoshino, maestra del tè che vive a Tokyo ma che viene spesso a Torino, abbiamo organizzato degli eventi in cui abbiamo proposto la cerimonia tradizionale del tè giapponese (cha no yu) svolta direttamente al tavolo da Kayo abbinata alla nostra pasticceria Italo-asiatica.
Non solo Cha no yu, l’ultimo evento che abbiamo proposto è stato il “Cheese&Tea Hour” , una sorta di aperitivo in cui abbiamo abbinato 4 tè differenti alla degustazione di 4 tipologie di formaggi valdostani (Aosta è la città natale mia e della mia migliore amica) e ad alcuni assaggi di pasticceria salata.
Cosa rappresenta per te bere una tazza di tè.
Risponderò con una citazione: “Il tè si beve per dimenticare il frastuono del mondo.”
(T’ien Yiheng)
Allora quando volete assaporare un buon tè Nipponico recatevi al Kintsugi in via Monte di Pietà17/c Torino