La geisha (芸 者) è una figura molto affascinante e misteriosa che per molto tempo è stata paragonata , da noi occidentali, ad una prostituta d’alto bordo; in realtà è un’esperta nell’arte dell’intrattenimento. Non tutte le donne possono diventare geishe, ci vogliono molto studio, molto impegno, si devono fare tanti sacrifici ed è necessario avere determinate caratteristiche fisiche, come una figura slanciata e lineamenti delicati, deve essere capace di tenere sotto controllo tutto compreso il suo respiro e la voce, che deve essere modulata a seconda delle situazioni.
L’apprendistato iniziava da bambine, intorno ai 9-10 anni(solitamente coloro che intendevano diventare geishe erano a loro volta figlie di geishe) lasciavano la loro casa, la famiglia e gli amici e si trasferivano nella okija (casa delle geishe) ed erano apprendiste: inizialmente erano shikomi (仕込み), letteralmente “preparazione”, imparavano a svolgere le faccende di casa. Superato il primo esame diventavano minarai (見習) “apprendista”, abbandonavano le attività domestiche e si concentravano nell’apprendimento delle arti tradizionali: al mattino seguivano lezioni di danza, di canto e imparavano a suonare lo shamisen, al pomeriggio e alla sera accompagnavano le geishe ai loro appuntamenti e imparavano osservandole mentre versavano il tè o il sakè ai clienti.
Una volta terminato il periodo come minarai, dai 15 ai 20 anni diventavano maiko (舞妓), ovvero “fanciulla danzante” , la formazione continuava ad essere sempre molto faticosa : la mattina frequentavano i corsi di danza, canto e arti tradizionali e al pomeriggio continuavano gli studi individualmente cominciando a delineare uno stile personale. Verso le sei del pomeriggio si preparavano per la serata che sarebbe terminata a notte fonda: il trucco doveva essere impeccabile: sul viso veniva steso un cerone bianco, la bocca era ridisegnata per non esprimere emozioni particolari e veniva evidenziata con il colore rosso. I capelli nero corvino e venivano raccolti in modo particolare, di solito a forma di foglia di gingko, e impreziositi con accessori che completavano la sua figura.
Una maiko passava al livello di geiko (芸妓), ovvero “artista donna” ,dopo i vent’anni, una volta superata la fase di apprendista. Il passaggio da maiko a geiko veniva celebrato tramite l’erikae (襟替え) cioè “cambio del colletto”, una cerimonia in cui la geiko sostituiva al proprio kimono il colletto rosso delle apprendiste con quello bianco, indossava accessori meno sfarzosi e colorati e portava un’acconciatura realizzata su una parrucca. La geiko non aveva più bisogno di essere appariscente per essere notata, perchè il suo fascino dipendeva dal portamento, dallo stile ricercato e dalla professionalità. Maggiore era l’esperienza professionale, maggiore era la sobrietà e la naturalezza dell’aspetto e del makeup; ad esempio le maiko si dipingevano di rosso solo il labbro inferiore lasciando il superiore bianco come il resto del volto, e dunque invisibile, mentre le geiko truccavano entrambe le labbra, dipingendo però solo la parte centrale di esse.
Ancora oggi ci sono donne che ambiscono a diventare geishe anche se sono in numero minore rispetto al passato: negli anni ’20 erano circa 80.000, mentre oggi il loro numero si è ridotto tra le 1000 e le 2000 La causa di questo calo è dovuta all’obbligo di sacrificare la propria giovinezza, all’impossibilità di fondare una famiglia o di sposarsi se non si abbandona la professione e alla mancanza di privacy . L’ addestramento delle geishe è rimasto in gran parte lo stesso, anche se è più breve, le apprendiste hanno in media 17 o 18 anni. Risiedono a Kyoto nel quartiere di Gion dove è facile scorgere geishe e maiko che girano per le stradine mentre fanno compere o si dirigono verso una ochaya, la casa del tè, dove si può accedere solo se invitati. Gli ochaya sono locali altamente esclusivi, oggi come nell’antico passato, abitualmente concedono l’accesso solo a clienti regolari o fidati oppure a nuovi clienti presentati da amici già clienti abituali. Negli ultimi anni , però, le restrizioni sono diminuite permettendo anche ai turisti di cenare con una geisha . La compagnia di una geisha resta comunque un lusso perchè può costare oltre i 400 euro ai quali bisogna aggiungere circa 100 euro per la cena, ed eventualmente il costo per pagare un interprete!
By Valeria Turino