Il Festival del Fumetto di Novegro si avvia verso il ventennale. Dalla prima edizione ad oggi ne sono passati circa diciannove, eppure rimane ancora una dei “must” del panorama milanese quando si parla di affluenza e partecipazione. Ricordo ancora le prime, dove A.Na.Co muoveva i primi passi come associazione, ma già precorreva l’attuale panorama di intrattenimento, seppur con mezzi più rudimentali e nettamente meno tecnologici. Quando l’orgoglio dei cosplayer era di mostrare le proprie doti sartoriali o crafting di armature, piuttosto che accessori.
Gli organizzatori ci hanno sempre permesso di precorrere i tempi o osare oltre il necessario. Non era neanche il 2010 e tentavamo le dirette cosplay sfruttando cellulari gsm. abbiamo portato le prime edizioni di Miss e Mister Cosplay, introdotto il primo set luci con greescreen o fatto salire sul palco Rei Ayanami in versione bambola gonfiabile per un’interpretazione comica. Insomma il FdF è sempre stata una fiera cara a noi delle “vecchia guardia”. Negli anni le redini sono poi passate ad Epicos, che di certo non ha fatto rimpiangere i bei tempi andati. Oggi il padiglione era stracolmo di banchetti di svariati gruppi ed associazioni, ma soprattutto cosplayer e visitatori curiosi. Il solo contest prevedeva circa 500 partecipanti che, confrontati con fiere molto più blasonate, è un numero incredibile!
In questo ampio padiglione, sempre allestito con un palco immenso da far invidia a molte manifestazioni, si spaziava tra fantasy e fantascienza, dalle Winx alle Sailor, abbracciando la ciurma di pirati più grande d’Italia rappresentata dalla Bink’s Family o i mitici Power Rangers che per anni hanno allietato i nostri pomeriggi. Tra raduni, foto, esibizioni e tanta creatività, il via vai era costante per stuzzicare ed incuriosire un vasto pubblico con gusti differenti. Cosa non scontata, è stata un’edizione votata alle famiglie, dove i bambini hanno davvero interagito con tutto il movimento cosplay presente in fiera. Abbiamo così avuto dei giovanissimi Padawan vestiti di tutto punto, piccoli aspiranti Avengers che interrogavano i futuri superiori, fino ad un piccolo Luffy che sul palco riceveva da Shanks l’iconico Cappello di Paglia.
La vera chicca della kermesse però, risiede nel progetto Mutant Masters che sta portando avanti Cesare Marino, vecchia conoscenza che da anni coniuga la passione della fotografia con quella del make-up. In quattro ore, Dontcallmepika è stata trasformata in Gatto con gli Stivali utilizzando protesi, pelo e baffi finti. Un lavoro accurato, professionale, a colpi di pennello ed aerografo, colla e mano ferma e decisa. Dalla resa setosa del pelo in contro luce, alle rifiniture bi ogni particolare,al costume ed lenti a contatto, era impossibile non restare affascinati dal risultato finale.
Se ci allontaniamo però dal questo padiglione, ecco che riscopriamo l’unicità di questa fiera. Lontana da tutte le altre, il Festival del Fumetto rimane una Fiera Mercato pura. Senza grandi ospiti, grandi nomi, grandi conferenze o pomposi workshop. Ha il pregio di attirare grandi volumi di pubblico senza dover usare influencer o vip come calamità sociale ed aggregativa. Il visitatore ci viene per il gusto un po’ amarcord di ritrovarsi con gli amici, fare gli acquisti di rito, godersi un po’ di aria cosplay e, perchè no, supportare un po’ gli artisti self che nel loro piccolo hanno molto da dimostrare. Di alcuni spesso è possibile vederne la chiara evoluzione stilistica e di crescita già tra una fiera e l’altra.
Pregevole anche l’allestimento dell’area giochi, quelli classici però, lontani da tecnologia e corrente. Sia da tavolo che in versione espansa, la vastità offerta di alternative riusciva a soddisfare tutte le età ed i gusti. E la presenza massiccia riconferma un diffuso piacere a non dedicarsi solo a console o videogames, bensì alla condivisione aggregativa del gioco in live con regole non computate e inevitabile interazione sociale. Dagli scacchi al Risiko, tra giochi da tavolo vari, fino a tradizionali giapponesi in legno, era la riscoperta di un padiglione dove il rumore era minimo, il vociare era sostenuto, ma non invasivo.
Scelta sempre azzeccata quella del ristorante tra i due padiglioni, supportato dal tendone della zona food accanto. Delocalizzandoli si è sicuramente guadagnato in vivibilità e comfort in tutti i sensi. Le inevitabili code in un padiglione espositori già saturo sono state evitate, accorpando però tutti quelli di generi alimentari vicini per una visione più aperta delle possibilità, oltre alla comodità di unire diversi cibi da diversi stand con pochi passi, per poi sedersi comodamente a gustarli senza ulteriori spostamenti.
Il prossimo appuntamento è targato 11-12 Maggio. Chissà se il Festival del Fumetto riuscirà a stupirci nuovamente con qualche proposta allettante … e se avremo il piacere di vedere qualche altra “mutazione” …