La tetralogia del “Le Cronache dell’Acero e del Ciliegio” di Camille Monceaux, pubblicato da Ippocampo Edizioni è giunto al terzo capitolo: “L’ombra dello Shogun”.
Un libro, come i precedenti, sempre ricco di avvenimenti, colpi di scena, situazioni di alta suspence, tutto attraverso una descrizione fluida e ricca di particolari da immergere il lettore nel Periodo Tokugawa.
In questo nuovo scritto, le vicende si spostano sulla figura di Hiinahime, la ragazza il cui volto è coperto da una maschera del Teatro No, la quale vive segregata. La fanciulla risulta essere la nipote dello Shogun Tokugawa Ieyasu ma la il segreto che la circonda è che lei non è Giapponese.
Dopo l’incendio presso il teatro, in cui insieme a Ichiro, stavano recitando, il ragazzo era stato costretto a scappare dalla città di Edo, convinto che la sua amica fosse morta.
In realtà la giovane, dopo alcuni giorni, convinta che nessuno fosse a conoscenza del suo atto di ribellione, attraverso la figura misteriosa di Akemi, viene sedata e condotta dallo Shogun, il quale con aria di disprezzo e di ostentamento del suo potere su tutto il Paese, per dimostrare che anche l’Imperatore deve sottostare alle sue decisione, la invia come dono perché diventi sua moglie, un affronto in quanto non Nipponica.
Alla corte Imperiale, Hiinahime, fa amicizia con la cortigiana Nami, una ragazza muta con la quale, dopo varie vicissitudini, riescono a fuggire dal controllo severo della shinobi Rin e dagli alloggi della nobiltà di Kyoto.
La loro fuga, in cerca di Ichiro, li conduce su una cittadina sulla costa, qui dopo infruttuose ricerche si imbattono in Shin, l’amico di Ichiro, la ninja Serin e la vecchia compagnia teatrale di Kyoto: Kote, Otoha e la nuova arrivata Sayuna, anche loro in cerca del ragazzo, scomparso dopo l’assedio di Osaka da parte dello Shogun e la disfatta del clan Toyotomi.
Ichiro, l’erede di Mikogami Tenzen che si è unito al clan Sanada, rimane introvabile dopo la caduta di Osaka come la spada “maledetta” di Yukimura, quest’arma è risultata l’anima della rivolta che però ha portato alla totale disfatta.
Grazie alle ricerche di Serin, la ninja conduce il gruppo verso il Feudo di Maeda…
Un’opera in cui tutto ruota intorno alla figura dei due giovani, in un circolo di situazioni apparentemente casuale ma che invece sono ordite, in tutto segreto dalla figura ambigua di Akemi. Il destino feroce, sembra il prodotto finale di un gioco a scacchi, in cui le persone sembrano non riuscire a congiungersi. Una storia dove niente è lasciato al caso, i vari personaggi trovano un nuovo motivo per cambiare il proprio futuro, senza più temere gli avvenimenti che li aspetta. Specialmente Hiinahime, la quale ha conosciuto la solitudine e l’indifferenza, ponendosi una successione di sguardi verso se stessa, per la sua “diversità”. Tutto questo è descritto in maniera, cruda ma con toni morbidi, questa suo apprendimento del diverso, pagina dopo pagina, viene vissuta come una nuova opportunità, dando vita ad una grande trama tutta da scoprire, grazie al suo accrescimento personale. Un viaggio che continuerà nell’ultimo libro, con un finale che aspetteremo con ansia e piacere.