Sempre più sovente mi imbatto in discussioni inerente al Politically Correct nel panorama cosplay, discussioni che mi lasciano piuttosto perplesso, in quanto ci si attacca a volte a problematiche che non esistono se non per creare polemica.
A volte immagino cosa accadrebbe se si svolgessero le gare come nei primi anni 2000, in cui sul palco niente era preparato, tutto lasciato all’ improvvisazione, carta bianca ai giurati e ai conduttori.
Un evento come Hasta cosplay sarebbe stata messa al bando, menzioni speciali assurde e a doppia fraintendimento condannate alla santa Inquisizione.
Oggi penso che sia improponibile decretare come vincitore “Miss gnokka”, “Nanetto di gesso”, “badilata sulle B….”, “ A volte ritornano” e via discorrendo. Saremmo a gridare allo scandalo, alla discriminazione, al pudore pubblico e argomentazione più o meno valide.
Sarà mai più possibile vedere cosplayer che lanciano reggiseni sulla giuria? Impossibile, sarebbero perseguitate al grido “dagli all’untore”. Oggi abbiamo i set fotografici, gli stanzini, i truccatori, le tv e tanto altro ancora ma non esiste più il divertimento genuino, nato sulla fantasia, sull’ improvvisazione, sulla presa in giro genuina.
Eppure negli anni passati nessuno si scandalizzava, anzi erano momenti goliardici in alcuni casi, menzioni talmente assurde erano più ambite dei premi principali.
Oggi è tutto serio, tutto regolamentato da mille regole che rendono lo spettacolo, se spettacolo possiamo ancora considerarlo, una pantomima , sembra di trovarsi al cast di qualche reality.
Non ci sono più scenette divertenti, perché questo non si può dire, questo non si può fare…. Ma ricordo quando sul palco si sparava qualsiasi cosa, quando vi erano partecipanti che salivano travestiti da Ruruko Tatase portando in mano un gigantesco membro dalle sembianze del Dottor . Ogekuri, quando dalla giuria partivano cori e ola, quando non c’era problema nel dire che il giurato è corrotto e incompetente. Non dimenticherò durante una Fumettopoli che un gruppo cosplay, nella scenetta prese in giro addirittura il Direttore artistico dell’evento, ad Empoli Comix un’Associazione mise in palio un premio per “Miss Gnokka”, al Rumicon si sono inventati premi sul momento, a Torino Comics si alzavano cartelli con scritte paradossali “vogliamo Naruto”…. Dopo che ne erano sfilati un numero spropositato, a Rimini Comix improvvisazioni sul palco…..
Adesso con il Politically Correct siamo tutti ligi, magari senza più sorriso…. Però pesandoci un bel premio siete riusciti a vincere: “Nanetto di Gesso” !