L’antieroe per eccellenza, un mito che non invecchia ma che accomuna generazioni diverse che ha attraversato vari cambiamenti storici, finalmente è arrivato sul grande schermo cinematografico: Lupin III
Il film diretto da Ryûhei Kitamura vede il ladro gentiluomo con la sua fida banda, a dover scassinare un caveau inespugnabile, di un losco individuo, per rubare la famosa collana appartenuta a Cleopatra.
La sceneggiatura all’altezza delle rocambolesche avventure di Lupin, con inseguimenti, furti, sparatorie, intrighi e colpi di scena, senza tralasciare le belle ragazze.
All’inizio del film, si fa un po’ di difficoltà ad entrare nell’ottica di personaggi conosciuti come anime ma con il proseguimento della pellicola e soprattutto grazie al doppiaggio delle voci storiche, diventano familiari.
La trama è ben strutturata, purtroppo ci sono delle particolarità che rendono il film un discreto prodotto e non un capolavoro. La verve umoristica è totalmente mancante, elemento presente nel personaggio di Lupin, soprattutto manca la sua genialità nel mettere in atto gli audaci colpi.
Gli stessi compagni sono limitati nelle loro specialità, Goemon avremmo voluto vederlo usare più spesso la spada nel tagliare auto, palazzi… Jigen solo in un caso utilizza la sua abilità di pistolero, mentre Fujiko è rimasta una bella ragazza ma senza la sua sensualità che la contraddistingue.
Zenigata, invece, è risultato meno macchietta e molto più uomo d’azione.
Piacevoli sono stati gli omaggi alla 500 gialla (sia quella degli anni 70 che l’ultimo modello), il fatto di aver fatto indossare a Lupin, sia la giacca rossa che quella verde, oppure il filmato in animazione. Purtroppo ci sono alcune scelte discutibili: troppe scazzottate ed in certi casi piuttosto confusionarie, la mancanza della mitica colonna sonora della serie, troppi personaggi di contorno che limitavano il raggio d’azione della banda.
Un film sicuramente da vedere ma che non rende giustizia, ad una Leggenda come Lupin!