Romics 2021 è stato un romics atipico per via della pandemia ancora in atto. Ci sono state tante presenze, è stato fatto il sold-out, ma la quantità di gente presente alla fiera è stata davvero bassa rispetto agli altri anni. Si conta che sommando il pubblico di tutti e tre i giorni si arrivava alle persone presenti al sabato degli anni precedenti (il giorno di solito più popolato).
C’è anche un rovescio della medaglia: gli stand si sono potuti girare bene e si è potuto esaminare gli articoli con calma e senza spintoni.
La cosa interessante di quest’anno è stata la divisione dei padiglioni in aree tematiche (e così i relativi stand) cosa che secondo me è stata una buona decisione. Tutto apparte più ordinato e molto più bello rispetto ad avere tutto mischiato come gli altri anni: due aree sono state dedicate a fumetti ed action figures, una dedicata allo spazio gaming con pc e consolle ed infine una dedicata a giochi da tavolo e di carte e tutto quello che era gioco non elettronico. Solitamente Romics è sempre stato su cinque padiglioni, mentre quest’anno solo quattro. Il quinto, solitamente dedicato al cosplay ed alle gare cosplay è stato rimosso. Per via del covid non è stato infatti possibile fare alcuna gara per il world cosplay summit. Per quello ci rivedremo nel 2022.
Nonostante il periodo e le ristrettezze, Romics rimane sempre una fiera in grado di aggregare gli appassionati romani di gioco da tavolo, di fumetti e di cultura videoludica ed un must da frequentare assolutamente.
(Dal nostro inviato Massimo Garattoni).
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