La ricchezza culturale del “Salone del Libro”, non è solamente limitata alla letture fine a se stessa ma crea delle opportunità di approfondimento attraverso incontri con scrittori ed Editori, con i quali si instaura un dialogo e un confronto di opinioni e pensieri. Una kermesse unica per novità e curiosità, in cui si spazia tra generi e tematiche diverse, tutto questo ampliando l’orizzonte di pensieri e una divulgazione della cultura, la quale dovrebbe essere non solo una forma d’intrattenimento ma anche uno sbocco lavorativo per non vivere in una società chiusa e ottusa legata al industrializzazione
O comunque per una certa nicchia di appassionati.
Sempre più numerose le Case Editrici del Fumetto e della cultura Nerd che vedono nel Salone del Libro un bacino di lettori attenti e curiosi, propensi ad una lettura sempre più innovativa e che comunque abbraccia lettori di tutte le età, quello che invece sta venendo meno nelle fiere del fumetto.
L’Internazionalità del Salone, non è limitata alla sola presentazione del libro sotto forma di elemento di carta ma viene presentato anche sottoforma di giochi ludici, di canzone, di degustazione di vini o di ballo… un eterogeneità che crea un movimento cultura-sociale unico in cui il pubblico è parte attiva. Trovo assurdo quindi che ogni anno il Salone sia investito da polemiche che si protraggono per tutto l’anno, diventando il campo di battaglia dei politici in cerca di visibilità alla disperata ricerca di accaparrarsi voti e consensi, mettendo in mostra tutta la propria ignoranza, causando strascichi polemici inutili e puerili che in certi casi vengono addirittura accolti dagli autori ed ospiti a danno di un Festival del dialogo, dell’uguaglianza dell’apertura del dialogo culturale.