Il nuovo albo dedicato a Samuel Stern “Il Rito” disegnato da David Ferracci su sceneggiatura di Filadoro e Savegnago pubblicato da Bugs Comics, porta il protagonista, per la prima volta, a guardare in faccia la sua realtà in continui flashback dalla narrazione surreale e onirica, nella sua totale complessità.
Una storia che mette in scena personaggi fondamentali per il proseguimento degli avvenimenti che fino ad ora la loro percezione era presente ma nascosti agli occhi del lettore.
Il Rosso si dirige presso l’isola di Lewis in cerca della figlia rapita, luogo in cui ha vissuto da bambino. In una casa sperduta della campagna incontra la madre ma anche sua figlia Lily che Albin Ryden ha portato. Con quale fine?
Il motivo è che Samuel anni fa era scappato da quei luoghi, voltando le spalle al suo lignaggio d’ombra ma Ryden vede nella figlia una predestinata per grandi cose, anche se vorrebbe risvegliare la memoria del bibliotecario di Edimburgo, perchè lo aiuti a ristabilire la frattura tra i mondi che si è creato ad Abisko.
Ryden mostra che l’ombra per la maggior parte degli esseri umani è qualcosa di invisibile, questa crea gorghi, aggregazioni, senza che si lasci incatenare, innescando, dal comportamento degli umani guerre e catastrofi. Il compito dei sigilli e dei catalizzatori, come Samuel è assorbirla dentro di se l’energia di tali apocalissi risparmiando le popolazioni, questo avviene ogni volta che compie un esorcizzazione.
Lo scopo di Ryden è quella di calibrare una nuova Apocalisse e per far questo ha bisogno di un innesco che ha trovato in Lily.
Ma chi è Ryden? un antropologo, un sensitivo, un milionario, un uomo del buoi…. ma soprattutto viene mostrato qualcosa che sconvolge Samuel, il quale scopriamo che da bambino era posseduto da un’ombra….
Una storia non semplice ma che porta a galla elementi inquietanti, in una realtà che diventa sempre più incomprensibile, sbattendo in faccia ai lettori la brutale consapevolezza che d’ora in poi sarà un viaggio all’inferno sulla Terra.