Ci sono diversi modi per rappresentare la paura. In questa nuova avventura di Samuel Stern “Il Sangue dei Martiri”, con sceneggiatura della coppia Filadoro e Savegnago con disegni di Adriana Farina, pubblicato da Bugs Comics, il detective dell’occulto insieme al suo fido amico Padre Duncan, saranno costretti a indagare su una presunta “santa”: Ana Rodriguez.
La ragazza di origini Messicane, si è trasferita in Scozia, dopo che la sua famiglia è stata sterminata da una banda di Narcos, sposatasi con un uomo violento, ha trovato rifugio prima in una casa per donne maltrattate e poi in una comunità di sudamericani, gestita da Padre Martinez.
La donna che si dedica completamente, anima e corpo alla fede, ha la facoltà di cadere in trance e fare profezie ma soprattutto si fa carico delle paure delle persone, le quali iniziano a venerarla. Quello che rende piuttosto dubbiosi, soprattutto Padre Duncan è il quantitativo di monili legati alla tradizione folcloristica del Paese Sud Americano in un contesto religioso…
Gli autori del Rosso ci hanno abituati a storie dal suggestivo tema psycho-thriller che sfocia nel paranormale, con una struttura ricca di sostanza; In questo nuovo albo, viene messa in primo piano la cultura religiosa al culto di santa muerte, una tradizione che fonda le sue radici nella divinità Azteca della morte Mictecacihalti. Questo disorienta all’inizio la coppia Duncan – Rosso con una sceneggiatura ottimamente costruita che prende spunto dal folclore Messicano, impregnata di mistero, sulla quale gli autori riescono ad oliare una trama suggestiva e carica di tensione, il cui lettore percepisce una presenza opprimente, in un contesto sobrio, creando un senso di straniamento, anche per mezzo di un disegno noir che rimanda al genere horror dei primi Anni 90.
L’indagine porta a scoprire il mistero celato dalla ragazza, in cui si scandaglia l’animo umano, mettendo a nudo realtà inconfessabili e indicibili. Nelle pagine il vero protagonista è la paura, la quale viene immediatamente presentata all’inizio della storia ma che ci rendiamo solo conto, alla fine, dell’importanza del suo ruolo, la quale potrebbe essere la risposta al fatto di essere vivi, in un mondo in cui gioia e terrore si mixano tra loro. La gente si sente perduta, l’evolversi degli avvenimenti, attraverso i protagonisti, cerca dare una risposta filosofica nei dubbi e perplessità dei fedeli, i quali hanno bisogno di segni tangibili e cosa di meglio di un Martire?
Un titolo che riserva continuamente colpi di scena, ai quali neppure gli interpreti che vivono in queste pagine, sembrano abituati. Cosa ci riserverà in futuro il libraio di Edimburgo?