CD Projekt RED ha festeggiato il proprio ventesimo compleanno anche a Lucca C&G, creando a Villa Bottini un angolo del Continente e mettendo a disposizione i propri creativi in una serie di panel per illustrare come sta andando lo sviluppo dei suoi progetti.
Alla Villa abbiamo visto numerosi video che raccontano l’evoluzione di The Witcher, il progetto che ha portato al successo la casa polacca, e anche giocare una partita a Gwent sedendo a un tavolo intagliato ad hoc apposta per gli appassionati. Abbiamo anche dato un’occhiata al gioco The Witcher Old World, progetto kickstarter che ormai è in dirittura di arrivo: e sì, le miniature sono proprio esagerate Peccato che purtroppo non fosse possibile provarlo!
Infine abbiamo esplorato il giardino, dove costumi e animazioni erano di alto livello e tra la forgiatura di una punta di freccia, la creazione di un filtro magico e il percorso di allenamento della Scuola del Lupo sembrava di essere tra Toussaint e Kaer Morhen: grazie al cast degli amici di Terre Spezzate, sempre eccellenti!
Sarà lunga aspettare Canis Majoris, il codename del primo The Witcher ricreato usando Unreal Engine 5, veda la luce! Toccherà consolarsi rigiocando i capitoli più recenti.
I panel di discussione, focalizzati su Cyberpunk, hanno approfondito il problema dei ritardi nel completamento del gioco. Miles Tost e Pawel Sasko hanno spiegato che dopo tanti rinvii i fan erano inferociti e minacce di morte tutt’altro che scherzose sono arrivate a diversi membri dello staff creativo. Dall’uscita, che aveva molti problemi, molto è stato migliorato, e molto ancora lo sarà. La serie Edgerunners ha ampliato il pubblico, e al tempo stesso molti giocatori che erano scontenti nelle prime run hanno ripreso in mano il gioco, trovandolo migliorato e molto più gradevole.
Ai presenti è stata regalata la steelbox in cui custodire la propria copia del gioco, autografata da Miles e Pawel. Io (che arrivo sempre con un colpevole e abissale ritardo sui videogames) la terrò in libreria, vuota, ancora per un po’ di tempo… Decisamente non sono una player da day one, ma la passione e anche il sincero rincrescimento che ho visto sui loro visi mentre spiegavano le difficoltà che hanno affrontato e risolto mi fa credere che il loro lavoro vada ricompensato. E i progetti su The Witcher DEVONO continuare nel loro sviluppo, su questo proprio non si transige!