Con la nascita della principessa di Atlantide, si viene a creare un nuovo arco narrativo che cambierà notevolmente le sorti del Continente sottomarino.
In questo nuovo numero di Aquaman “Echi di una vita Felice”, troviamo Arthur Curry alla prese con la piccola Andy, pupillo delle Divinità Marine ormai sistemate ad Amnesty Bay.
Purtroppo Mera è ancora in ospedale, ad Atlantide, in stato di coma; in un Regno la cui reggenza provvisoria è passata a Vulko ma che non riceve consenso dal popolo, ne approfitta Orm, il quale dispensando cibo e medicinali nella Nona Tride, convince la popolazione a seguirlo per rovesciare il potere politico a suo favore.
Per attuare il suo losco piano, fa rapire Andy da Learnea una sua seguace, una creatura acquatica della città di Dagon di cui Orm è il leader.
Intanto ad Amnesty Bay tutti sono alla ricerca della bambina, tra cui Aqualand che chiede persino l’aiuto di Black Manta…
La vita per Aquaman non può riservare tranquillità e serenità ma un continuo turbine di avvenimenti che si accavallano l’uno sull’altro, mettendo a dura prova il suo aspetto psicologico. La nascita di Andy, possiamo considerarla una delle più ambiziose strategia di marketing da parte della DC, in cui si cerca di rendere ancora più umano un supereroe. E cosa c’è di più umano che renderlo genitore?
Se pensate è uno dei pochi eroi che, in questo nuova versione (decenni fa Aquaman si era sposato con Mera) cerca di farsi una famiglia, attraverso una narrazione che esce dagli stereotipi dei Comics di supereroi.
L’introduzione di un infante è una scelta netta che però potrebbe non essere efficace, una scelta che potrebbe non entusiasmare tutti. Vi è il rischio che le storie ruotino sempre intorno alla piccola, perdendo freschezza e novità in storie d’azione e soprattutto riducendo a comprimari tanti personaggi.