Non ci sono parole per descrivere come sia stata trattata la fine della testata fumettistica “Aquaman”. Soprattutto perchè chiuderla. Molti lettori si troveranno orfani di un eroe che negli ultimi 10 anni si era ritagliato un importante spazio letterario, conquistandone l’attenzione con storie ricche d’azione e avventurose con continui colpi di scena.
Il paradosso è aver introdotto la saga “Future State”, quando di futuro nel regnante di Atlantide non c’è più niente se non un protagonista come Aqualad, a cui hanno dedicato gli ultimi due numeri, che ne vuole emulare le gesta ma con un risultato imbarazzante.
Si è deciso di chiudere le avventura di Arthur Curry e tanti saluti, non si lamentino le alte sfere della DC se poi i lettori preferiscono i Marvel, cosa pensano di campare solo su Batman che ormai è un personaggio trito e ritrito?
E’ inutile che poi in pompa magna si annuncino novità, eccezionali trovate narrative, ingresso nello staff di superbi sceneggiatori, quando non sono in grado di proseguire le avventure di un eroe che solca le pagine da ormai 80 anni.
Come si può riassumere tutto questo? Con una semplice parola Vergogna. Si tratta i lettori come frutti da spremere e quando sono stati spremuti per bene, ovvero poppato più soldi possibili, li si getta via… tanto basta intortarli con qualche altra pseudo novità futura, per poterli riacchiappare.
Sono deluso e amareggiato, mi rendo sempre più conto che di artistico e culturale è rimasto niente, se non la tristezza di prendere in mano quest’ultimo numero di Aquaman, nel quale oltre a non essere presente non viene neppure nominato e poter esprimere la mia gratitudine di avermi fatto vivere piacevoli emozioni.
Grazie da uno dei tanti lettori a Arrivederci (spero) Re dei Sette Mari.