Lucca Comics è ricca di iniziative ed eventi e non sempre si riesce ad essere presenti a tutte.
Grazie a Davide Tarò, un carissimo amico oltre ad essere un bravo autore: “La Corazzata Spaziale Mussolini”, “Orfani Robot”, per noi di Mondo Japan è un onore poterlo ospitare sulle nostre pagine con un suo articolo inerente alla conferenza de regista Mamoru Oshii a cui ha dedicato un saggio, “ Le affinità sotto il guscio”.
A Lucca Comics And Games 2015 Oshii Mamoru ha dichiarato un bel po’ di cose interessanti. Innanzitutto è una persona divertita e divertente, sorniona e tutto sommato incredula dell’interesse che lo circondava (le tv e molti giornali lo hanno precettato dopo l’incontro stampa). Un solido artista/artigiano/personalità che tenta di imporre la sua potente visione in vari contesti e progetti produttivi anche a lui potenzialmente nocivi. Gli è piaciuto molto il film Humandroid (Chappy) di Neill Blomkamp, già autore di District 9 tra gli altri, ma non Pacific Rim pur conoscendo di persona Guillermo del Toro. Patlabor The Next Generation il film (molto odiato perché tutto sommato gli Ingram si vedono nel finale e pure non funzionanti e lo script non è esattamente quello di Patlabor II) è stato un film su commisione, ma ha adorato farlo solo perché c’era il modello dell’Ingram dal vero e non in Cgi con cui la produzione poteva fare i viaggi promozionali divertendosi un mondo (e qui viene fuori l’Oshii poco conosciuto, quello goliardico e bastiancontrario degli anni 80 visto e soprattutto sulla serie e sui film di Urusei yatsura/ Lamu’ La Ragazza dello spazio). Il suo film preferito è sicuramente Sky Crawlers, non solo perché il suo amore per i velivoli aerei ha avuto massimo sbocco, ma perché la sua poetica poteva avere massima fusione mimetica con la storia originale dei romanzi di Hiroshi Mori. Per la vociferata produzione live americana dal suo Ghost In The Shell in cui lui non c’entrerà per nulla, il regista non si scandalizza, anzi è divertito (non dimentichiamoci che i diritti sarebbero anche fondi in più per i suoi film) e avrebbe scelto per il ruolo di Motoko Nicole Kidman, ma vede bene anche la lanciatissima nel mondo della sci fi Scarlet Johansson (che peraltro è proprio l’attrice scelta per il film pare) che lui ha preferito nel film Under the Skin di Jonathan Glazer più che nella duologia degli Avengers cinematografici di Joss Whedon. Sul rapporto con Satoshi Kon purtroppo il regista glissa bruscamente e non vuole ricordarlo più di tanto, si limita a dire che litigarono per il bellissimo manga Seraphim (edito in Italia da Panini) disegnato e co-scritto proprio da Satoshi, e non si parlarono più.
Peccato che non si siano riuscite a fare domande sul destino del suo amico attore feticcio della sua trilogia di film live degli anni 80 (Akai Megane, Kerberos Panzer Cop e il capolavoro sottovalutatissimo Talking Head) dal nome di SHIGERU CHIBA e il rapporto sociologico antropologico conflittuale tra le figure umane/comportamentali di “cani” e “gatti” in molti suoi film.
DAVIDE TARò