Il Dylan Dog OldBoy riporta il lettore in una Londra degli Anni 80 e di conseguenza tutte le storie hanno quel gusto retrò dei film Horror Anni 50-60. In questo nuovo albo abbiamo due racconti, sempre con un clima da film in bianco e nero ma con una struttura narrativa molto diversa tra loro.
“Umani o Mostri?” sceneggiato da Alessandro Russo e disegnato da Alessandro Nespolino, il lettore rivive quei film vintage con delle icone del genere Horror: Dracula, l’Uomo Lupo, la Mummia… e proprio loro raccontano la vicenda Cody Chase in realtà il Mostro preistorico della spiaggia oscura, che stufo di recitare in una pellicola che non viene vista da nessuno, decide di lasciare il film durante la proiezione, uscendo materialmente dalla pellicola e vivere nel mondo reale.
Il manager artistico di queste creature, Dead Rose, si reca da Dylan Dog perché gli ritrovi il suo assistito…
Una storia particolare con una narrazione approfondita che gioca tra il surrealismo, l’ironico e il dramma della solitudine in un mondo che non ti accetta. Emblematica è la frase “La vita è come un film, finché il proiettore gira e c’è uno spettatore seduto in sala non si è mai morti”, tutte queste creature continuano comunque ad essere dei protagonisti assoluti del genere di paura. Dal punto di vista stilistico, i disegni sono molto ben delineati, con tratti precisi e plastici, in cui si ammira la perizia certosina nella rappresentazione della realtà. Il punto di forza di questo titolo è l’ottima caratterizzazione della psicologia dei vari interpreti che porta il lettore ad una riflessione morale.
La seconda storia dell’albo è “I Supplizianti”, con disegni di Giulio Camagni e sceneggiatura di Carlo Ambrosini, si è catapultati in un racconto piuttosto contorto e labirintico, in cui Dylan Dog viene contattato dalla Signorina Matilda Swift, la quale ritiene che il suo gatto è posseduto.
Accompagnata la cliente alla sua abitazione, l’indagatore dell’incubo si trova immerso in una vicenda di una scrittrice prigioniera di un loop infernale, dovuta ad una storia torbida di tradimenti e rivalse, avvenuta durante la drammatica Seconda Guerra Mondiale.
Questo secondo capitolo dal tratto spigoloso, sporco, le cui innumerevoli ombreggiature mettono in risalto l’atmosfera cupa e drammatica, in cui gli scenari prendono vita e sono fondamentali per avere dei punti di riferimento per il lettore, risulta meno accattivante dovuta ad una narrazione poco lineare.