Probabilmente è il cattivo per eccellenza, il più famoso e quindi il più imitato, il più volte interpretato nel panorama fumettistico e cinematografico: stiamo parlando di Joker.
Nato nel 1940, non è più uscito dall’immaginario di disegnatori e scenografi. Ognuno gli ha dato una sua raffigurazione ma quello che è rimasto sempre identico è la sua sana follia. Un personaggio che va oltre le mode, i cambiamenti sociali e politici. A differenza di tanti altri vaillant, preda di sogni di potere, ricchezza e narcisismo a lui interessa solo realizzare un mondo in cui regna caos e disordine, per distruggere le regole della società.
La sua figura risulta più veritiera e genuina di tanti supereroi che si nascondono dietro una maschera d’ipocrisia, di una finta giustizia manovrata nell’ombra da politici corrotti. Joker rappresenta l’alter ego di Batman ma anche semplicemente di tutti quei individui impettiti in giacca e cravatta o in tajer che seguono regole imposte da una società fittizia, fingendo agli occhi della comunità di essere uomini onesti e ligi ma che dentro di loro alberga una personalità folle ma intrappolata.
Joker non è un falso, persegue il suo assurdo progetto impostogli da nessuno se non dalla sua mente. La sua figura non si piega e non si adegua alle mode passeggere imposte dall’alto, anzi negli anni lui non è mai cambiato a differenza del suo nemico giurato ed è per questo che da questo scontro che non avrà mai fine, ne esce vincitore.