In occasione del 40° Anniversario della creazione di Hokuto no Ken (Ken il Guerriero), la rock band DNR (DreamsNowReality) ha voluto omaggiare questa serie con il brano “Shin”.
Con piacere e molto interesse abbiamo avuto l’occasione di sentire il pezzo, trovandolo un ritmo che fonde sonorità diverse, coinvolgendo l’ascoltatore che ne rimane attratto per la sua fluidità e intensità da portarlo a riascoltarlo più volte.
Mondo Japan, ha colto l’occasione per intervistare la band che è in procinto per partire per un tour che saprà conquistare le varie hit, con una musicalità alternativa, la cui potenza del rock si miscela a suoni melodici, grazie a questi fantastici ragazzi.
Ma passiamo a loro la parola:
Come e quando nasce la Band e chi sono i componenti di essa.
La band DreamsNowReality (DNR) è nata nel 2008, precisamente il lancio è stato il 2 maggio, in occasione del decimo anniversario della scomparsa del leggendario chitarrista degli X-Japan, Hideto Matsumoto. Questo evento ha rappresentato un tributo a uno dei più grandi chitarristi rock della storia nipponica. All’epoca quasi nessuno conosceva il J-Rock/Visual Kei, molte persone incuriosite dal nostro look eccentrico si avvicinarono al genere grazie all’impatto visivo… per noi fu una fortuna perché dall’immagine passarono ad apprezzare il sound della band. I padri membri fondatori della band sono Ash alla batteria e Kira al basso, mentre le new entry: paZ alla chitarra e Flow alla voce!
Il vostro genere musicale è un mix tra JRock e il Rock classico. Come scaturisce l’idea di questa fusione.
La nostra musica nasce dalla passione sia per il rock occidentale che per quello orientale. Abbiamo voluto combinare le influenze di entrambi i mondi, poiché si osservano e si influenzano reciprocamente. È divertente constatare che gli ascoltatori spesso trovano elementi nel songwriting appartenenti al loro background più che ad un genere specifico. Nel corso degli anni hanno provato più volte ad etichettare il nostro sound, anche riviste specifiche del settore musicale, ipotizzando le formule più arzigogolate (Eurovisual, Pop Oriental Rock, Pop Metal, J-Italian Rock, Indie…) ma non esiste una definizione esatta, sono tutte giuste e sbagliate allo stesso tempo, se si ascolta con il cuore.
Ci potete presentare i Vostri lavori e quali soddisfazioni vi hanno dato.
Siamo affezionati a tutte le nostre release, ognuna rappresenta un figlio per noi e sarebbe impossibile sceglierne una preferita. Tuttavia, possiamo dire che l’ultimo album “Dreamfinity” (registrato in Germania e distribuito dall’etichetta americana Perris Records) ha segnato una linea di confine, da lì in poi abbiamo intrapreso un cammino più introspettivo e la pausa forzata dovuta al Covid e il cambiamento della line-up ci hanno permesso di gettare le basi per il nostro prossimo concept album, “Nanto 2077”, attualmente ancora in fase di lavorazione.
Le vostre sonorità, sono molto piacevoli e intense. Che tipo di lavoro c’è dietro a tutto questo?
Abbiamo sempre messo la melodia al primo posto, cerchiamo linee melodiche che raccontino lo stato d’animo e l’ispirazione che ci ha guidato alla stesura, non è un compito facile perché ti ritrovi a definire un’atmosfera, il che intreccia melodia, testo e ricerca sonora… è come “cantare una foto”, non puoi cantarla ma puoi creare un’atmosfera per colpire l’immaginario e cercare di trascinare nel tuo mondo l’ascoltatore il pubblico. Spesso gli ascoltatori trovano quello che vogliono nei brani, pensano di definire il nostro sound ma in verità stanno definendo loro stessi, come se si stessero guardando allo specchio, noi ci limitiamo a tirare fuori le emozioni… è tutto già dentro loro stessi. Noi siamo solo il “trigger”. Ogni persona è un universo a sé stante, e ogni canzone è una galassia unica. Questo è il motivo per cui siamo stati etichettati in modi diversi nel corso del tempo: non è solo ciò che suoniamo, ma ciò che risvegliamo nell’animo dell’ascoltatore.
Con l’ultimo vostro brano, Shin, siete pronti per un nuovo tour?
Il nuovo singolo “Shin” (masterizzato dall’ingegnere del suono Katsumi Sambongi presso “3 Trees Studio” a Tokyo), estratto dall’ album “Nanto 2077” a cui stiamo dedicando tutte le nostre energie.Un concept-album che trae ispirazione dall’opera del maestro Buronson (Yoshiyuki Okamura) “Hokuto no Ken”, conosciuto anche come “Fist of the North Star”, proprio in occasione del suo 40º anniversario.La canzone “Shin” ci porta nel profondo del conflitto interiore del primo maestro della scuola di Nanto Seiken. Guidato dalla stella del martirio che segna i passi del suo destino, ha vissuto strappando via l’amore ad ogni costo, non lasciando scelta alla controparte. Un sogno rubato dal nome Yuria, ci pone una domanda cruciale: la vita è veramente vita senza amore, oppure è semplicemente mera esistenza?Tutto questo deve essere contestualizzato in un’epoca post-atomica, che nell’immaginario del 1984 poteva essere delineata dalla situazione politica corrente, non troppo distante purtroppo da uno scenario riproponibile anche oggi. Specialmente se confrontato con la crisi di valori morali odierni. Ecco perché il concept NANTO “Nanto 2077” rimane ancora così attuale.Abbiamo avuto l’opportunità di suonare diverse volte all’estero, soprattutto in Giappone. Tuttavia, prima di tornare sui palchi, vogliamo completare la release dei singoli nell’ordine di apparizione Nanto, ossia dopo Shin: Rei, Yuda, Shu, Souther e Yuria.
Che rapporto avete con il Giappone e la sua cultura pop?
Abbiamo sempre avuto una forte connessione con il Giappone, grazie ai primi singoli abbiamo avuto l’opportunità di essere stati invitati direttamente dal padre fondatore del “Visual Kei”, Seiichi Hoshiko, e di esibirci in vari contesti, i più importanti sono stati il Vrock al Saitama Super Arena e lo Stylish Wave all’Akasaka Blitz, con un pò di orgoglio possiamo dire di essere stata la prima band “non giapponese” a partecipare a quell’evento… è stato un vero onore poter condividere il palco con i big! Chi l’avrebbe mai detto che degli Italiani avrebbero varcato questo confine?!
Ecco perché stiamo programmando di tornarci, come nel resto d’Europa, non poniamo confini alla musica, specie quella suonata dal vivo!
Progetti, sogni nel cassetto, future collaborazioni…
L’album sarà arricchito da collaborazioni con musicisti internazionali, featuring che valorizzeranno l’intero progetto di “Nanto 2077”. Per adesso non possiamo svelarlo ma ci sono tanti musicisti di fama internazionale che ci hanno aiutato dietro le quinte, ci teniamo a ringraziarli perché senza il loro aiuto non saremmo potuti tornare… magari torneremo a parlarne nelle prossime release qui, sul mitico “Mondo Japan” così potremo svelarlo insieme!
E’ il Vostro momento… cosa vi sentite di dire ai lettori di Mondo Japan?
Volevamo ringraziare lo staff, la redazione tutta che ci ha dato l’opportunità di poter parlare della nostra musica e soprattutto dell’opera del maestro Buronson in occasione del 40º anniversario di Hokuto No Ken, perché la sua visione è ancora attuale e nei valori che ha comunicato abbiamo tratto la forza e l’ispirazione per andare avanti in un momento difficile, poi ovviamente un sentito grazie ai lettori di Mondo Japan, che sono attenti ed appassionati, speriamo di aver acceso in loro la curiosità e che si siano sintonizzati sui nostri social per seguire le stelle di Nanto insieme a noi!
Ash, paZ, Flow & Kira.
Ringraziamo per il servizio fotografico:
Location: Reggio Emilia AV MediopadanaItaly (Italy)
Photographer: Shi Yun Lee
Make up: Alessia Traisci
Hairstylist: Cristina “Crazy Head” Balena
Graphic designer: Chiara “Skele’s Head” Platolino