Dopo quasi 40 anni ritorna, in una nuova veste un mito dell’animazione degli Anni 80: Uruseiyatsura conosciuto come Lamù- la Ragazza dello spazio, tratto dal manga di Rumiko Takahashi ( Maison Ikkoku, Inuyasha, Ranma1/2).
La storia è sempre la stessa, in quanto è un remake, il popolo extraterrestre degli Oni (orchi) , decidono di conquistare la Terra, questo avverrà se un terrestre, scelto dal loro computer, non riuscirà a toccare le corna della figlia del Capo degli extraterrestri. La scelta cade su Ataru Moroboshi, studente e fidanzato con la sua coetanea Shinobu, dalla forte indole di donnaiolo. Alla vista della bella e sexy Lamù, il ragazzo che all’inizio aveva remore nell’accettare questa missione, accetta abbagliato dal fatto di poter toccare la sua sfidante.
Ataru avrà tempo 10 giorni, dall’alba al tramonto, nel riuscire a compiere l’impresa. Purtroppo non aveva fatto i conti con il fatto che la fanciulla volasse e quindi tutto risulta molto più complicato. Arrivato alla vigilia dell’ultimo giorno con continui insuccessi, la fidanzata Shinobu, si promette sua sposa se riuscirà a salvare la Terra. Galvanizzato da questa proposta, il giovane, al grido “matrimonio”, riesce, con uno stratagemma, rubando il reggiseno tigrato dell’aliena a toccargli le corna e vincere la gara.
La frase urlata da Ataru viene fraintesa da Lamù, la quale decide di accettare la proposta di matrimonio. E’ l’inizio di un cult senza tempo…..
Questa nuova versione del 2022 è affidata alla regia di Hidaya Takahashi, Yasuhiro Kimura e Takahiro Kame, mentre il character design a Naoyuki Asano.
I primi due episodi, hanno un’animazione spettacolare, fluida, quasi 3D, i colori spumeggianti e brillanti, fanno risaltare tutto il contesto e non solo l’inquadratura principale. I tratti dei protagonisti, lineari, semplici ma molto accattivanti, hanno una connotazione molto realistica. Un disegno ben definito anche nei minimi particolari che permette allo spettatore di godersi un anime di qualità.
Non possiamo negarlo, l’anime di Lamù è stato un ritorno molto atteso dai fan, però vi ho trovato un aspetto meno goliardico rispetto alla versione del 1981, è meno dissacrante, i protagonisti sono più contenuti, le scene assurde limitate se non eliminate del tutto. Si ha avuto l’impressione di un’opera che procede con il freno a mano tirato. Nel primo episodio, Ataru cerca di prendere Lamù solo correndogli dietro, mancano tutte quelle trovate (dall’asta del salto in alto, ai razzi, fino ala pistola con ventosa per rubargli il reggiseno) che caratterizzavano situazioni paradossali. Questo è solo un caso.
Un’opera, comunque da vedere perchè è un piacevole ritorno agli Anni 80 e adesso aspettiamo i prossimi episodi.