L’opera vi trasporterà nella seconda metà degli anni ’60, quando il manga si apprestava a conquistare il suo pubblico di giovani adulti con l’uscita della rivista Weekly Manga Action, narrando della vita prima e dopo l’esordio professionale di Monkey Punch, il creatore di Lupin III. Koji Yoshimoto, autore di quest’opera, ha infatti aggiunto numerosi aneddoti riguardanti mangaka del calibro di Osamu Tezuka, Shotaro Ishinomori, Shizeru Mizuki e Goseki Kojima.
Losers non è esattamente un manga che definireste un capolavoro né tanto meno di forte impatto grafico. Perché leggerlo allora?
Perché è quel fumetto che si legge non una, non due, ma almeno tre volte… per apprezzarne il valore. La prima lettura serve, infatti, per entrare nella storia che sicuramente non è mainstream, ma di forte impatto storico-culturale fumettistico dato il soggetto. La seconda lettura invece va fatta prestando molta attenzione a come Koji Yoshimoto mostra, attraverso tavole singole o mute, un’incredibile espressività dei personaggi che spesso muta in maniera repentina, facendo percepire al lettore i complessi stati emotivi dei protagonisti. Questa caratteristica non è da sottovalutare, in quanto alcuni fumetti moderni necessitano invece di più pagine accompagnate magari anche da “spiegoni”. La terza lettura, almeno per quel che mi riguarda, è quella che fa percepire la lieve magia di avere tra le mani un fumetto di nicchia che racconta un pezzo di storia che ha in qualche modo condizionato la nascita di tutti i fumetti ad oggi presenti nelle nostre librerie.
Nonostante l’opera sia del 2017, lo stile del maestro Yoshimoto è sicuramente di vecchia scuola, anche se perfettamente adatto alla storia e a quello che il fumetto deve rappresentare: gli albori della nascita di quello che è stato un pezzo importante della storia fumettistica orientale.
La lettura è scorrevole e lineare sin dall’inizio del primo volume e ci fa subito percepire quanto fosse complicato all’epoca del caporedattore di “Manga Story”, Bunjin Shimizu, elevare la sua rivista con nuovi spunti e nuove idee uscendo così dallo stereotipo che i fumetti fossero solo letture per bambini. Il momento del cambiamento arriva non appena Shimizu nota nel bidone dell’immondizia una rivista autoprodotta con copertina una delle prime illustrazioni di colui che diventerà il futuro Monkey Punch… si innesca qui in lui “il piano per la rivoluzione del mondo fumettistico dell’epoca”.
Il manga, composto da tre volumi, è edito in Italia da Nippon Shock Edizioni nel classico formato Tp2 (150×190 mm) con sovra copertina lucida a colori e copertina in b/n, carta di ottima qualità al prezzo di €7,50. Il rapporto qualità/prezzo, considerando il mercato attuale, è sicuramente buono dato che è un’opera breve, rendendo la spesa complessiva non troppo onerosa.
In conclusione, Losers non è un fumetto che può essere apprezzato da tutti. Sicuramente può esserlo da chi legge o fa parte del mondo fumettistico da almeno una decina (se non ventina) d’anni, discostandosi dal panorama sempre più mainstream di titoli “copia di copia”. Interessante, inoltre, come dopo la lettura di quest’opera venga voglia di approfondire come il mondo fumettistico nipponico sia nato e di quanto culturalmente si sia evoluto negli anni.
By Matteo Candeloro