I ladri più geniali dell’animazione Nipponica a confronto, in un film di pura azione, trasmesso su Amazon Prime, nel quale metterà in evidenza le abilità di Lupin III e al sua banda contro quelle delle tre bellissime sorelle gatto.
Un crossover molto particolare, dalle enormi potenzialità che però per via di un eccessiva computer graphic ne ha limitato molto, snaturando la fisionomia dei protagonisti che li ha resi una loro brutta coppia, banali e inespressivi.
La trama piuttosto basic, convince a metà, se la prima parte del lungometraggio con l’entrata in scena dei vari personaggi stuzzica lo spettatore, nella seconda parte, in cui si dovrebbero vivere le maggiori emozioni e i colpi di scena, la sceneggiatura subisce una frenata, muovendosi con il rallentatore e arrivando ad un finale scontato.
Sia Lupin III che Occhi di Gatto, rubano due quadri rappresentanti “la ragazza con il bouquet”, opera di Michael Heinz, il padre di Sheila, Tati e Kelly. In realtà esiste un terzo quadro che forma un trittico, le figure rappresentate sono le due sorelle maggiori e la madre incinta di Tati. Quest’ultimo quadro è trasportato in treno, direzione Parigi, verso la sede di una società che utilizza gli scambi di opere d’arte, per nascondere la vendita di armi.
Al bar Cat’s Eye, si presenta un misterioso individuo: Heinrich Berger che conosce le loro identità, affermando di essere un commerciante d’arte e che ha avuto la possibilità di interagire con loro padre. Questo li mette in guardia da Lupin che vorrà rubare il quadro da loro appena preso.
Questi quadri hanno una particolarità, nascondono delle pietre preziose, dette pietre della fortuna e chi ne viene in possesso potrebbe diventare l’uomo più potente della Terra.
Il film diretto da Kobun Shizuno e Hiroyuki Seshita, imbastiscono una trama dalle interessanti diramazioni ma di cui non riescono a dargli quella spinta perchè diventi un titolo veramente unico, un cult dell’animazione. Probabilmente, dei must dell’animazione Anni 80 come Lupin e Occhi di gatto, con il loro forte carisma, diventano di difficile gestione, calpestandosi un pò i piedi a vicenda, con il risultato che nessuno riesce ad emergere e rimanendo così nell’ombra di se stessi. Alcuni personaggi sono proprio di contorno vedi l’Ispettore Zenigata e Matthew, mentre tra le sorelle viene data molto più rilievo e partecipazione a Tati.
Un’opera piacevole da vedere ma niente altro, con la particolarità di far indossare la giacca rosa a Lupin come non accadeva dalla terza serie.