L’ambientazione del Giappone feudale, alla corte dell’Imperatore, ha sempre suscitato un certo interesse in un mix tra storia e leggenda, tra realtà e mistero.
“Onmyoji”, anime trasmesso sulla piattaforma Netflix, incuriosisce immediatamente lo spettatore che viene coinvolto in un’ atmosfera storica, quella del periodo Heian (794-1185), accuratamente riscostruita attraverso gli abiti dei protagonisti, nella quale si muovono i demoni, non come entità provenienti da modi ultraterreni ma nati dal rancore, l’odio e tutte quelle emozioni che non si riescono più a controllare dagli stessi umani che si trasformano in queste creature.
Alla corte dell’imperatore Daigo, il giovane Minamoto Hiromasa, abile suonatore di flauto e nipote dell’Imperatore, per far fronte ad un demone che si aggira in città, chiede aiuto a un misterioso individuo, dai grandi poteri magici che un po’ tutti schivano, in quanto ritenuto il figlio della volpe: l’Onmyoji Abe Seimei (il quale si ritiene che sia realmente esistito). Quest’ultimo risulta un personaggio enigmatico, solitario, piuttosto scontroso ma ben consapevole di quello che fa nel momento dell’azione, risolvendo i vari casi.
Tra i due ragazzi inizia così una collaborazione per cacciare i demoni e inoltrarsi nel mondo del soprannaturale, diventando quasi due detective dell’occulto, indagando attentamente e usufruendo della capacità di Seimei, viene portata alla luce chi sia il demone. Puntata dopo puntata, nasce una profonda amicizia tra i due personaggi, tanto da portarli al sacrificio…. Ma sulla sua strada si para un altro Onmyoji, dalle sembianze di una donna molto provocante: Ashiya Doman.
L’anime è tratto dai Romanzi di Baku Yumemakura, diretto da Sobi Yamamoto, con sceneggiatura di Natsu Hashimoto e Yuiko Kato. 13 episodi intensi ma anche ricchi di poesia, arricchiti da colori che in base alla situazione ne accrescono la potenza emozionale.
Un titolo piacevole, veloce da vedere, la cui trama si evolve e quindi che non si limita ad una natura episodica, mettendo in risalto il folklore e la mitologia Nipponica. L’animazione accurata e ben gestita, immerge lo spettatore nelle vicende, senza cadere nello splatter o nell’eccessiva violenza. Sotto certi aspetti rimanda un po’ ad Inuyasha con questa tematica dei demoni, i quali però risultano più che altro un pretesto per analizzare l’amicizia che nasce tra Hiromasa e Seimei.
Sarebbe auspicabile una seconda serie.