Immergersi in un racconto fantascientifico, in cui il tema è il viaggio spazio-temporale, mi ha sempre affascinato. L’autore Davide Tarò, giovane scrittore torinese, riesce in maniera semplice e coinvolgente a creare una storia thriller con elementi horror: “OroborO”.
La lettura è appassionante , il lettore è come vivesse in prima persona gli avvenimenti del protagonista: paura, angoscia, disperazione e quando si è convinti di sapere come gli eventi si evolveranno, il colpo di scena finale, ti lascia completamente disorientato, un senso di amaro in bocca, un senso d’ impotenza d’innanzi alla situazione generatasi dai paradossi spazio-tempo.
La squadra OroborO è un corpo speciale che deve fermare, attraverso le varie ere, in ogni punto spazio- tempo delle creature chiamate gli “Arrampicatori”. Scoperti dal Professore Corneliuson, il quale è anche colui che ha escogitato come viaggiare nel tempo.
Questa è la storia di un membro degli OroborO, Claude Jerova…..
L’opera dopo averla finita ti fa ancora pensare ad essa; il suo modo di essere narrato, potrebbe essere benissimo un episodio della serie tv degli Anni 60 “Ai confini della Realtà” o del “Doctor WHO”.
Unica pecca, per il momento c’è un solo racconto. Auguriamoci che l’autore si metta al più presto a scriverne ancora. Per il momento potete andarlo a leggerlo…. E poi incentivarlo a continuare a scrivere.
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