Facciamo un salto all’indietro di circa 40-50 anni, quando il cinema, la letteratura e quindi anche animazione e fumetti realizzavano prodotti di fantascienza carichi di mistero e pathos, in cui i protagonisti viaggiavano verso l’ignoto, quando gli extraterrestri , nel nostro immaginario dovevano essere verdi con le antenne.
In quel periodo arriva in Italia un anime che riscosse un notevole successo: “Tekkaman il Cavaliere dello Spazio”, prodotto in Giappone nel 1975 dallo Studio Tatsunoko, arrivò nel nostro Paese durante la grande invasione di cartoons del Sol Levante.
Composto da 26 episodi, Tekkaman è stato uno dei primi anime ad esplorare le profondità dello spazio, dovuto al fatto che alla Terra rimaneva poco tempo di vita; dovuto al l’eccesso d’inquinamento da parte dell’uomo che in questa maniera si stava autodistruggendo. Il tema dell’ambiente era già molto sentito e le problematiche per affrontarlo non sono semplici, bisogna trasferire la popolazione su di un altro pianeta vivibile e per far questo bisogna scoprirlo, attraverso il programma di sviluppo spaziale
In questa situazione drammatica, in cui però non si vedono isterismi tra la gente e neppure situazioni climatiche catastrofiche, si aggiunge l’arrivo degli alieni di Valdaster che vogliono soggiogare i terrestri. Come stereotipo di quel tempo, l’alieno viene presentato con le antenne, perfido, subdolo, ogni mezzo è lecito per raggiungere il proprio scopo.
L’unica salvezza per la Terra si chiama Tekkaman, un progetto realizzato dal Dottor Amachi che consiste nel potenziare le cellule del corpo umano, attraverso dei cavi spinati che lo avvolgono, per poi ottenere l’armatura e la stella a tre punte: il voltekker, diventando così una specie di Cavaliere medioevale che combatte nello spazio.
George un giovane a cui gli extraterresti hanno ucciso il padre, disobbedendo al dottor Amachi, si trasforma in quest’ultima speranza….
L’anime ha molti clicè di quel periodo, l’alieno è sempre visto come invasore crudele e senza pietà, con una tecnologia molto più avanzata, infatti in Tekkaman, Valdaster è in possesso della conoscenza del balzo spaziale per percorrere svariati anni luce in poco tempo.
Il concetto della Terra che sta per morire, è frutto della grave crisi petrolifera dei primi anni 70, la paura del nucleare è data dalla Guerra Fredda tra gli Usa e l’allora URSS, oltre al fatto che erano anni in cui era scoppiata la ufo-mania. Tutte argomentazioni presenti nella serie e ben sviluppate, molti aspetti sembrano presi dai film fine Anni 60 e inizio Anni 70, come “Attacco alla Terra”, “L’invasione degli ultracorpi”, “Anno zero guerra dallo spazio” ”Base Luna Chiama Terra”…..
Un’ opera che ha saputo rendere al meglio la concezione del genere Fantascienza, non si dilungandosi su tante spiegazioni a livello morale, ovvero i terrestri erano i bravi e gli alieni i cattivi: se vuoi sopravvivere devi sconfiggerli. Quanto dare una concezione tecnica, anche se molto fantasiosa, di che cosa nelle oscurità dello spazio oltre il Sistema Solare.
Un cartoons che visto oggi fa sorridere, perché si sono fatte tante di quelle scoperte in questi decenni, facendo risultare assurde e inverosimili, tante teorie e mezzi tecnici che negli anni 80 ci hanno emozionato e amare Tekkaman, un eroe, attraverso il quale lo spazio lo si vedeva in maniera minacciosa ma poetica, in cui riversarvi tutti i nostri sogni.