E’ arrivato nelle nostre sale lo sweeper più famoso degli anime, “l’alza bandiera” per antonomasia, con una nuova avventura che preannuncia dal titolo l’ultima battaglia… ma sarà vero?
“City Hunter – Angel Dust”, diretto da Kenji Kodama, è un lungometraggio che guarda al passato, al traffico di una drogo che ha la capacità di potenziare il corpo umano, sul quale aveva indagato Hideyuki Makimura il “fratello” di Kaori e per il quale era stato assassinato. Un’ organizzazione sulla quale non si era mai posto completamente la parola fine
Il film inizia con Ryo e Umibozu che travestiti con le tutine alla Occhi di Gatto, aiutano le tre ladre a rubare un dipinto, nel quale è custodita la potente droga, ma un individuo mascherato riesce a sottrarla.
In tanto Kaori accetta l’incarico di una bellissima influencer, Angie, la quale ha smarrito il suo gatto e chiede aiuto tramite la scritta XYX sul tabellone della Stazione di Shinjuko… ma sarà vero? Chi c’è dietro il furto della potentissima droga?
L’opera punta sui suoi clichè collaudati, Ryo che fa il cascamorto con la bella di turno, il martellone gigante che lo punisce da parte della gelosa Kaori per dar vita alle divertenti gag, le sparatorie, gli inseguimenti in auto, i duelli e i vari colpi di scena, i momenti commoventi e drammatici si alternano a quelli divertenti. Ovvero c’è tutto quello che ha reso City Hunter un titolo di successo.
Oltre tutto vi è un’ animazione fluida con un tratto molto realistico, soprattutto quado concerne le panoramiche della città. Però, rispetto, anche all’ultimo film uscito nel 2019 (Private Eyes), la sceneggiatura a metà del film si perde, risulta piuttosto raffazzonata, non si ha quella linearità che si è sempre visto, personaggi poco sviluppati, le stesse motivazioni di Angie sono deboli, poco chiare e il suo passato lascia più di un interrogativo.
La narrazione vorrebbe darci qualche nozione in più di chi è Ryo, del suo passato e dei legami con un Kaibara personaggio che gli ha fatto forse da padre. Rimane tutto in sospeso, minando alcune basi della saga di City Hunter, creando un certo scombussolamento e rivelando niente se non creare confusione, in quanto lo scontro decisivo sarebbe dovuto essere con Kaibra… ma non avviene.
Lo stesso finale, aperto, sembra il preludio per un nuovo inizio di una nuova stagione, lo dimostra la sigla finale “Get Wild”, usata come close song di chiusura della serie regolare.
Piacevole si, entusiasmante no. Anche perché ho avuto la sensazione che alcuni aspetti fondamentali, siano stati leggermente modificati, una rilettura degli ultimi capitoli del manga? Non saprei ma con la conseguenza che alcuni personaggi sono diventati molto marginali come il caso di Saeko.
Elemento di colore, come cameo, compare Lupin III e Jigen sulla cinquecento…