Correva l’anno1972 è Go Nagai realizzò un’opera unica, un capolavoro della letteratura fumettistica mondiale, “Devilman”. Le trama del manga, usciva dai canovacci soliti dell’epoca e avrebbe lasciato il lettore tra l’eccitato e lo sbigottimento totale, grazie ad una narrazione innovativa, incalzante e sorprendente.
Sono passati più di 40 anni e l’uomo diavolo è stato ripreso in mano dallo stesso autore e da altri mangaka più volte, con risultati altalenanti ma che non sono mai riusciti ad eguagliare le atmosfere dell’originale.
“Devilman G”lo conferma, troppe le zone morte e personaggi privi di carisma, l’autore flirta con le tematiche horror, poco convincenti, equilibrando l’opera con un action adrenalinico per sostenere delle parti per nulla originali del manga, in cui a volte prevale confusione ed un certo effetto saturazione.
La storia con tutti i suoi limiti e molti buchi a livello di sceneggiatura, è l’ennesima prova che il personaggio di Akira Fudo – Amon è intramontabile, probabilmente immortale come lui stesso.