Dylan Dog non è solo un fumetto horror, l’indagatore dell’incubo è un viaggio angoscioso e surreale nella selva oscura della mente, dove il confine tra reale e irreale è esile quanto quello tra follia e normalità, tutto questo facilità lo scivolare oltre a quel confine che si chiama normalità.
Un personaggio che si trova ad incontrare menti distorte, omicidi seriali, individui dalla fragilità psicologica e tutto quell’universo che non vive sul nostro stesso piano astrale.
In questo nuovo albo di Dylan Dog Old Boy, l’indagatore lo vediamo coinvolto in “Una Donna Reale” con soggetto e sceneggiatura di Andrea Cavaletto e disegni di Antonio Marinetti, in cui alla sua porta si presenta addirittura Diana Spencer la Principessa del Galles, la quale è scappata da Buckingham Palace, perché teme che i membri della Royal Family vogliono ucciderla, soprattutto dopo che ha scoperto che dietro i lussuosi muri reali si svolgono riti satanistici in nome di Lord Leviathan.
Ma chi è in realtà questa donna? Soprattutto dopo che viene ucciso un ragazzo, sosia di Simon Le Bon, da due individui dalle sembianze di Stan Laurel e Oliver Hardy… il punto cruciale è la villa di un importante manager, Calvin Novak, in cui avvengono strani festini…
La seconda storia, ”Al di là delle Stelle” con soggetto e sceneggiatura di Davide Rigamonti e disegni di Luigi Piccatto e Renato Riccio, Dylan si trova alle prese con gli extraterrestri, una bellissima donna di nome Dorothy, con cui instaura una relazione amorosa e un’artista che crea quadri in digital art: Marc Reggen con cui diventa amico, provenienti dal pianeta Cal’Hui settimo corpo celeste della Galassia di Ahred.
Sulle loro tracce c’è un’ombra misteriosa…
Un albo molto coinvolgente, con atmosfere vintage che riportano alla mente film degli Anni 70-80, con una narrazione ricca di pathos e colpi di scena che depistano il lettore rendendolo partecipe all’avventura, in cui il protagonista, Dylan è a tutti gli effetti un maestro di incubi e gli incubi non si sconfiggono mai definitivamente in quanto alla follia non c’è rimedio, trascinandolo in una vera e propria immersione dei gironi infernali.