Parodie di film o serie famose la cinematografia ne ha realizzati parecchi, non tutti all’altezza in quanto molti scemavano nel grottesco e surreale, tanto da risultare imbarazzanti e per niente comici.
Tra quelli con una sceneggiatura ottimamente costruita, con una storia ben delineata e gag umoristiche piacevoli, vi è il film “ Galaxy Quest” diretto da Dean Parisot del 1999.
Le vicende ruotano intorno ad un gruppo di attori che interpretano i protagonisti di una serie fantascientifica che viaggiano nello spazio a bordo nella nave spaziale Nsea Protector, i quali ormai partecipano solamente più a eventi fieristici dedicati al mondo nerd, in quanto la serie che andava in voga negli anni 80 è terminata.
In una di questi convegni, vengono, contattati da un gruppo di extraterrestri, i Thermiani che loro scambiano per fan della serie e trasportati sull’astronave Nsea Protector che hanno fedelmente ricostruito.
I Thermiani hanno captato gli episodi della serie e li hanno considerati dei documenti storici, quindi filmati veri, ritenendo l’equipaggio di Galaxy Quest degli eroi che li possano aiutare a sconfiggere il malvagio Sarris.
Il film che fa l’occhiolino senza tanti mezzi termini, alla serie tv di Star Trek, risulta semplice ma entusiasmante, si basa su un equivoco di partenza che vedrà scaturire tante situazioni divertenti, in cui azione e phatos, coinvolgeranno lo spettatore. Un’ottima opera in cui si vuole omaggiare gli appassionati che sono coloro che decretano il successo di un lavoro. Qui i fan, fanno capire quanto siano ancora legati alla serie di Galaxy Quest, anche se questa è giunta alla fine da svariati anni.
Un lungometraggio interpretato da attori di livello: Tim Allen ( Fuga dal Natale, Svalvolati on the Road) che personifica il Capitano Taggert che risulta il corrispettivo del Capitano Kirk, Sigouney Weaver ( Alien) nel ruolo della sexy bionda tenente Tawny Madison che ripete quello che dice il computer di bordo. L’ufficiale scientifico Dottor Lazarus alias Alan Rickman ( Pitton in Herry Potter), possiamo considerarlo lo Spock del gruppo. L’ingegnere Chen con il volto di Tony Shalhoud ( serie tv Monk, la Famiglia Addams 2, Men in Black), il pilota Laredo (Tommy Webber) e Sam Rockwell ( il Miglio Verde, Iron Man 2) che era una comparsa nel episodio 6 della serie del 1982 e muore prima dello stacco pubblicitario, quindi era un personaggio senza nome.
Tutti i personaggi sono una parodia di protagonisti, con un’attenta costruzione dei loro caratteri, la figura di Tim Allen risulta assorbita dal protagonista, lui anche fuori dal set è convinto di essere il Capitano, vive come il capitano, a differenza degli altri “attori” che si sentono imprigionati in quei panni, soprattutto perché finita la serie tv, non sono riusciti ad lavorare in nessun altro cast, se non ha partecipare a convenction di appassionati che li vedono come i mitici eroi delle imprese nello spazio. Eloquente è la scena dei tre ragazzi che si rivolgono a Tim Allen, chiedendogli delucidazioni sui viaggi spazio-temporali della nave spaziale, oppure quando vogliono sentire da Alan Rickman la frase epica che recita il suo personaggio.
Una satira feroce che mette in risalto come certi attori rimangono legati, per il pubblico e per i registi, ad una certa figura e dalla quale non riescono più a liberarsi.
Il lungometraggio termina, per la soddisfazione dei fan, con una nuova serie di Galaxy Quest – The Journey Continues.