Il viaggio verso Hobur prosegue con l’entrata nel gruppo di Kalya, del nano Bael, il quale ha il compito di condurli attraverso le gallerie scavate sotto la montagna che attraversano la città abbandonata dei Gjaldest.
“Kalya – La Città dei Gjaldest”, sceneggiatura di Luca Lamberti e Leonardo Cantone con disegni di Vito Coppola, pubblicato da Bugs Comics, risulta un numero particolare, in cui i protagonisti, attraverso esperienze personali, esprimono le loro opinioni e pensieri in merito al rapporto con i pelle grigia e del loro apporto sulle Terre di Theia e le interazioni tra le varie razze.
Un albo non banale ma piuttosto articolato a livello interpersonale tra le figure coinvolte, in cui si delineano ancora meglio i vari caratteri e le psicologie di ciascuno.
Elemento centrale del racconto è l’incontro con Jorghun, un Gjaldest, custode della città, il quale vede in Kalya una loro potente erede, tanto da insegnarli che attraverso le mani, si possono esercitare dei poteri: infatti intercorre un legame tra la ragazza e ciò che sta toccando.
Il gruppo, tra le rovina cittadine, viene attaccato da uno spettro senza testa che ferisce Aridan, il quale necessità immediatamente delle cure e quindi è opportuna recarsi alla prima città nelle vicinanze….
Rispetto ai numeri scorsi, in Kalya, il rapporto tra i vari protagonisti, risulta molto più adulto ed intenso con alcuni momenti di tensione che precedentemente non si è riscontrato. Questo ha portato ha molti più dialoghi, alcuni dalla connotazione quasi filosofica, con la capacità di non rendere questo non in maniera didascalica, inserendo il contesto narrativo non in una semplice avventura, nella quale si nasconde qualcosa di molto più profondo. Ciò ha recato però un notevole rallentamento di fluidità nello svolgimento degli avvenimenti, tanto che si ha una percezione del tempo rallentata.
Un’idea di sceneggiatura che esce da degli schemi consolidati, con tematiche più profonde, che tocca argomentazioni sociali e la dimostrazione è data dal Gjaldest Jorghun che appena incontra la compagnia, è convinto che Kalya sia stata rapita, rimanendone poi sorpreso e perplesso per la strana formazione con cui si muove, tanto che ritiene che l’unica persona che può interloquire sia solo lei, si denota in lui un certo atteggiamento scontroso e superficiale, con risposte sarcastiche agli altri componenti, invitandoli più volte a non parlare.
Un capitolo della saga che potrebbe rivelarsi fondamentale, per la visione dei prossimi avvenimenti.