Presso le storiche sale di Palazzo Barolo a Torino, si è inaugurata la mostra “Shinhanga – La Nuova onda delle stampe Giapponesi”, termine coniato da Watanabe Shozaburo nel 1915, una corrente artistica diffusasi nei primi del Novecento tra l’epoca Taisho (1912-1926) e i primi decenni di quella Showa (1926-1989) che trasformerà per sempre la società del Sol Levante, dando vita ad una Nazione che lasciò alle spalle il modello dello shogunato.
Un percorso che emozionerà il visitatore, attraverso una serie di opere le cui atmosfere lasciano lo spettatore sospeso in un tempo ormai passato, ricco di malinconia, avendo la sensazione di respirare la Storia con la “S” maiuscola. Osservando attentamente questi squarci di vita che fu, si hanno sensazioni da brividi, specialmente attraverso filmati dell’epoca, si scorge aspetti del nuovo con il folklore tradizionale.
Siamo in un contesto storico in cui il Giappone si avvia verso la modernità, guardando verso gli Stati Occidentali ma senza che la tradizione venga abbandonata, il flusso di due culture tanto diverse che si mixano, come l’incontro di due affluenti che entrano nello stesso fiume, dando vita a un qualcosa di nuovo con un impatto travolgente.
Il Giappone si affaccia al Mondo dopo più di due secoli di isolamento, una nuova energia di rinnovamento avvolge tutto il Paese e anche l’arte ne viene contaminata, la dimostrazione sono queste xilografie in cui la tradizione si vede incalzata dal progresso, un certo senso malinconico e di inquietudine del passato che va a sparire, lo si vede nei paesaggi ampi, in ambienti suburbani, luoghi reali, profondi ma quasi sempre privi di individui, in un percorso di stagioni: dalla neve che scende sulle imbarcazioni vuote dei pescatori, alla fioritura dei ciliegi, in cui una solitaria figura si intaglia tra essi, attraverso una luce tenue e delicata che avvolge chi li guarda, rendendolo partecipe in prima persona dell’ambiente.
Questa trasformazione che ha creato una certa paura del nuovo ma che nello stesso tempo ha affascinato, mette sempre di più al centro la figura femminile, la quale inizia ad entrare nella vita sociale, ha accesso all’istruzione, lavora per le opportunità che si vengono a creare, l’atmosfera di libertà è percettibile, tanto che numerose sono le stampe che raffigurano la donna, diventando la nuova icone della modernità.
Un’avanzata tumultuosa del moderno che rappresenta anche l’aspetto dei tempi, sono gli anni delle grandi esposizioni Internazionali, tanto che il Giappone partecipò a quella di Parigi riscontrando dal pubblico un grande interesse. Lo Shinhanga mette al centro il realismo, ricco di ombreggiature, in cui elementi dell’arte Occidentale sono a stretto legame con la tradizione: il teatro Kabuki, i paesaggi, le donne, in un insieme di visioni sognanti, dando spazio ad innovazioni che creano una rottura con l’arte Ukiyo-e.
Non una semplice mostra ma una visione immersiva in una realtà storica che pur non essendoci, grazie alla società Vertigo Syndrome, alla curatrice artistica Paola Scrolavezza e ai collezionisti di opere d’arte, possiamo ammirare qualcosa di unico.
L’evento sarà visitabile fino al 30 Giugno 2024, il quale proporrà un intenso calendario di eventi collaterali con conferenze, incontri e workshop.