Conoscete il detto ” che la realtà supera la fantasia”…. ed ecco che a Torino il mondo del fantastico e della fantascienza è diventata realtà, grazie alla nascita del Mufant il primo Museo del fantastico e della fantascienza in Italia che in esso racchiude materiale unico, per la felicità degli appassionati ma anche di chi vuole conoscere nuove forme artistiche e culturali.
Abbiamo così contattato Silvia Casolari, fondatrice e curatrice del Museo, una ragazza dalla grande passione per il fantastico, con un’immensa conoscenza dell’argomento ma anche tanta energia e idee per la realizzazione di eventi, mostre, conferenze…
Andiamola a conoscere e allacciatevi le cinture che il viaggio verso l’infinito inizia.
Appassionata di fantascienza e fantasy, fondatrice del Mufant, chi è Silvia Casolari?
Il mio interesse per l’immaginario fantastico ha origine inizialmente sui libri nel periodo dell’adolescenza. Sono figlia di un lettore compulsivo di fantascienza la cui casa era piena, a mio uso e consumo, di Urania – sono gli anni 80 quando la rivista vantava tirature come 80 mila copie mensili – o delle le collane di fantascienza dell’Editrice Nord e della Libra. A 11 anni dopo la trilogia fantastica di Calvino, i racconti di fantascienza di Primo Levi e i cartoni animati giapponesi, ho fissato il mio genere elettivo. Mi sono poi laureata in storia del giornalismo, in un percorso di studi molto orientato alla storia contemporanea e alla storia politica – a Lettere a Torino – ma questa è, appunto, un’altra storia! Dopo la laurea mi sono “riappropriata” della mia passione per il Fantastico, facendone un lavoro.
Un visitatore quando entra in un museo, osserva e rimane estasiato per i reperti presenti ma quanto lavoro c’è dietro di esso tra ricerche e recupero dell’oggetto?
Il Mufant è per me un lavoro a tempo pieno. Il nostro team è composto da 8 persone fra gestione, biglietteria, logistica, allestimenti, comunicazione. E poi c’è il comitato scientifico per la curatela delle mostre e la ricerca. Circa il 70% della collezione esposta è del museo, frutto di anni di ricerca e collezione dei membri della nostra associazione, il 30% è di proprietà di collezionisti privati, come ad esempio Stefany Groener, grande collezionista dell’Universo di Star Trek. Riceviamo anche importanti donazioni, come ad esempio la bellissima “collezione Mastroianni” di Transformers appartenuta ad un collezionista romano, o il fondo librario di Riccardo Valla, indimenticato editor della Nord e caro amico.
E poi ci sono le mostre temporanee. Per allestirle, negli anni, abbiamo creato una sorta di rete di collezionisti che collabora alle mostre che proponiamo, molto diverse fra loro per contenuti e temi. L’incontro con nuovi collezionisti è una costante, come in questo periodo, ad esempio, in cui per allestire la prossima mostra – dedicata a Sailor Moon – stiamo collaborando con collezionisti di Genova, Roma e Olbia. A proposito, presto avremo ospite la “voce” di Sailor Moon: la doppiatrice Elisabetta Spinelli.
Il Museo è molto legato al territorio, avete realizzato molti eventi, tra i quali l’inaugurazione di statue di alcuni personaggi famosi della letteratura e dell’animazione: Frankenstein, Capitan Harlock, Sailor Moon. Ci puoi parlare di questo progetto?
E’ un progetto di rigenerazione urbana e inclusione sociale. Stiamo progressivamente trasformando, grazie al progetto Co-city del comune di Torino – il piazzale di ingresso del museo in un piccolo Parco del Fantastico, che prevede ala collocazione di 7 statue in ferro corten, ma anche nuove piante nelle aiuole verdi e, soprattutto, una serie di eventi all’aperto. Oltre alle statue che hai citato abbiamo inaugurato quella del Drago Cinese “Fucanglong” – per omaggiare gli amici cinesi che hanno ospitato il Mufant in Cina per la 4° Science Fiction International Conference – e prestissimo arriveranno Wonder Woman ed Alien. Quello che più ci interessa, oltre alla riqualificazione estetica, è aver attivato le persone residenti nel territorio in un processo di riappropriazione e rivitalizzazione del proprio quartiere.
Nelle collezioni esposte vi è un evoluzione storica dell’immaginazione scientifica, dai libri del 1800 ai modellini di ultima generazione. Tra tutti questi reperti, quello a cui sei più legata o che comunque, in esso, si riassume il concetto di Museo.
Il nostro percorso espositivo si snoda in modo in parte cronologico e in parte tematico. Si inizia, come hai accennato, dalla sala delle origini dell’immaginario fantastico in letteratura, sostanzialmente partiamo dalla prima pubblicazione di Frankenstein di Mary Shelley, passando per gli autori di fine Ottocento come Wells e Verne fino alla protofantascienza italiana di inizio Novecento. Ed è proprio in questa sala che si trova un “pezzo” al quale sono particolarmente legata, è la prima edizione del romanzo L’anno 2440 di Louis-Sébastien Mercier, il primo romanzo avveniristico settecentesco.
Entrare nel Mufant e come fare un viaggio tra il passato e il futuro, permettendo a tutti di sognare ad occhi aperti. Cosa rappresenta per te e per tutti i collaboratori questa realtà?
A proposito, la mostra in corso al momento della chiusura, e che prorogheremo di almeno un mese a partire dalla riapertura per dare la possibilità a chi non è riuscito a causa del lockdown di poterla visitare, è proprio “Ritorno al Futuro”. L’abbiamo allestita in collaborazione con il collezionista Giancarlo Ghibaudo ed ha riscosso molto interesse di pubblico. Passato e futuro ci aiutano a comprendere il nostro Presente, che poi è il vero focus di chi produce contenuti fantascientifici. La nostra mission è: “aiutare le persone a comprendere che il Presente è solo uno dei Mondi Possibili”.
Stiamo vivendo un periodo non facile dovuto a questa grave crisi sanitaria dovuta al Coronavirus. Quali sono le difficoltà voi come museo state affrontando e come state rispondendo?
La nostra principale difficoltà è che siamo chiusi al pubblico. Questo non significa che il lavoro sia fermo. Stiamo partecipando a bandi di Fondazioni e Istituzioni e stiamo progettando di inserire nel team un digital manager che ci aiuti a pianificare una presenza digitale di qualità, che vada oltre ai canali social che già usiamo. “Prossimità”, ovvero eventi all’aperto nel nostro Parco, e “implementazione dei contenuti digitali” sarà la nostra ricetta per ricominciare. Se dovremo rinunciare agli eventi in presenza li dirotteremo nel web. Se tutto va bene, comunque, il 14 maggio riapriremo.
Per finire Silvia, facciamo un gioco goliardico per sorridere un pò.
Se avessi la possibilità di viaggiare nello spazio-tempo tra realtà e fantasia:
A andresti passato o futuro.
B Visiteresti Luna o Marte.
C Vorresti essere primo ufficiale in Star Wars o Star Trek.
D Compreresti casa Nella Terra di Mezzo o Westeros.
E Usciresti con Capitan Harlock o Nikola Tesla.
A Sono molto orientata all’Innovazione e al Futuro.
B Sono una fan della trilogia marziana di kim Stanley Robinson.
C Star Trek. Star Trek ha saputo con le ultime due serie – Discovery e Picard – stare al passo con i tempi, con la qualità seriale cui siamo abituati. Purtroppo, a mio parere, Star Wars non lo ha fatto perdendo una grande occasione. Questo non significa che io non ami Star Wars, anzi il contrario.
D Molto difficile: ma dico “Trono di Spade”
E Molto facile: Capitan Harlock. Lo scorso autunno avevamo in programma di ospitare Leiji Matsumoto al Mufant, grazie al grande lavoro dell’associazione culturale Leiji Matsumoto di Torino, ma il maestro proprio il giorno prima dell’evento ha annullato il tour a causa di un malore che, per fortuna, si è poi risolto per il meglio. Vi aspettiamo alla mostra dedicata a Sailor Moon, prestissimo sul nostro sito comunicheremo la data di inaugurazione.