Indubbiamente è un film che entusiasma gli appassionati dell’Universo Marvel. “Spider-Man: No Way Home” diretto da Jon Watts, è una pellicola in cui i fan trovano quello che vogliono: azione, colpi di scena, umorismo e quel pizzico di dramma che serve da collante per dare vita ad eventi emozionati ma in tutto questo, vi è una carrellata di protagonisti che lasciano lo spettatore in uno stato di continua eccitazione.
La struttura narrativa non è molto complessa ma la genialata, è proprio l’introduzione di tanti personaggi che rende il tutto molto più intrigante. L’idea di non far andare perso tutte quelle storie che erano state realizzate, prima che gli Studi Disney comprassero il comparto Marvel, vengono in qualche modo, il Multiverso, riportati alla luce ed ecco che ritornano Doctor Octopus, Goblin, Electro, Lizard, l’Uomo sabbia e con essi i due Spider-Man, nuovamente interpretati da Andrew Garfield e Tobey Maguire.
Inoltre, per dare continuità con altri personaggi della Marvel, compare Matt Murdock alias Daredevil nella sua veste di avvocato e Eddie Brock con il suo compagno simbionte Venom.
Tutti questi ritorni, accanto allo Spider-Man interpretato da Tom Holland e a Dottor Strange, hanno dato vita ad una produzione intensa le cui due ore più di film, passano senza che lo spettatore ne rimane appesantito.
“Spider-Man: No Way Home”, sotto un certo aspetto, riporta il supereroe al piano di un semplice uomo, non gli è permesso tutto, certe azioni o situazioni portano delle conseguenze che non sempre possono piacere o che comunque portano a delle rinunce. A volte le battaglie più pericolose e difficili, non sono contro individui dagli strani poteri o provenienti da altri mondi e galassie ma è proprio con se stessi. Peter Parker lo tocca con mano, sia nella propria vita sia con i racconti degli altri Parker provenienti da altre dimensioni.
Senza eccedere in troppi conetti filosofici, questo film del tessiragnatele è spettacolare, molto di più dei due precedenti, con un evoluzione del protagonista meno bambinesco, con un umorismi anche più adulto. Tutto questo in una trama che parte da parte dalla rivelazione di Mysterio sulla vera identità di Spider-Man.
Da qui inizia una escalation di eventi che tengono incollato allo schermo lo spettatore, non importa se durante i 150 minuti di film incontreremo clichè di questo genere cinematografico, l’importante è uscire dalla sala soddisfatti di aver visto un grande film.
E’ un gran film anche perché Spider-man è ottimamente spalleggiato dal Dottor Strange, con il quale nascono le migliori situazioni comiche, mentre nel versante “cattivi”, giganteggiano le interpretazioni del Goblin e Doctor Octopus che con il loro spessore psicologico, mettono ancora più in evidenza le presenze dei vari Spider-Man.