Vi sono film che hanno segnato un’epoca e in certi casi anche un preciso momento storico, ed è il caso del lungometraggio “WarGames – giochi di guerra” del 1983, diretto da John Badham. Ambientato in piena guerra Fredda fra li Usa e URSS, situazione che negli Anni 80 toccò gli apici di più alta tensione, tanto da far circolare la temibile idea di una Terza Guerra Mondiale.
L’opera è incentrata su uno studente, David interpretato da un giovanissimo Matthew Broderick, abile nel campo informatico, tanto da aver le capacità di entrare nella società di produzione Protovison situata a Silicon Valley per hackerare i nuovi videogiochi, prima che escano nelle sale gioco. In realtà il ragazzo si è collegato con il supercomputer del NORAD, ideato per strategie militari contro l’Unione Sovietica.
Incuriosito da quello che gli viene proposto, dopo un’attenta ricerca, trova la parola d’accesso per poter sbloccare la “lista di giochi”, tra i quali sceglierà “Guerra Termonucleare Globale” contro un avversario virtuale che è lo stesso computer, David decide di schierarsi con l’URSS puntando i missili su alcune importanti città Americane…..
Da questo momento in poi sarà un continuo escalation di emozioni, colpi di scena, suspense, logicamente con il lieto fine ma che mette in risalto una situazione che in quel periodo si viveva giornalmente, attraverso le notizie dei mezzi d’informazione e che quindi è stato replicato in maniera identica sul maxi-schermo.
Logicamente alcuni aspetti sono cinematografici ma il concetto dell’opera, era quella di rappresentare il momento storico che si viveva, in cui la tensione esistente tra le due potenze poteva sfociare nell’avviare un pulsante, per dar via alla partenza di svariate testate nucleari puntate su punti strategici.
Un cult cinematografico che dopo tutti questi anni, non perde il suo perentorio messaggio di lotta contro gli armamenti e di una responsabilità da parte degli Stati di una continua costruzione della pace. Mitica è la scena in cui il sofisticato computer, dopo aver simulato innumerevoli guerre, vedendo che il risultato era sempre il seguente: “nessun vincitore”, chiede al suo programmatore di giocare a scacchi.
Nella pellicola non ci sono i buoni o i cattivi, non ci sono i vinti o i vincitori, il regista mette in risalto un fatto: se scoppia una guerra si è tutti sconfitti ma se la si evita si vince tutti.
WarGames è uno di quei film che hanno segnato una generazione, perché porta con sé il lato negativo di quegli anni, troppe volte dimenticato o volutamente nascosto alle nuove generazioni.